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Il jihad globale ha ucciso 5000 persone, solo a novembre

Uno studio della BBC ha rivelato che oltre 5000 persone sono morte come conseguenza delle azioni dei jihadisti nel mondo, solo durante l’ultimo mese. Praticamente, a novembre, sono rimaste uccise sette persone ogni ora. La maggior parte sono conseguenza di esplosioni o di colpi di arma da fuoco, ma ci sono pure molte vittime riferibili al crescente numero delle esecuzioni.

Su tutti, Iraq, Nigeria, Siria e ancora l’Afghanistan sono i Paesi più colpiti. L’indagine del BBC World Service, coordinata con il Centro Internazionale per lo Studio della radicalizzazione (ICSR) – think tank interno al King’s College di Londra -, ha individuato 664 attacchi in 14 nazioni diverse. Un movimento complesso, spesso scollegato, che comporta un costo di vite umane altissimo.

Una media giornaliera di 22 attacchi e 168 morti: in cima alla lista dei responsabili, c’è lo Stato Islamico, a cui lo studio accredita oltre 2000 morti dei 5042 totali – di questi, 2079 erano civili, 1723 appartenevano alle forze di sicurezza dei vari stati, un migliaio i jihadisti, ma sono numeri che potrebbero essere pure considerati per difetto.

Il primo dei Paesi per morti è l’Iraq – un terzo del totale – seguito dalla Nigeria, dove Boko Haram è una realtà terribile e spietata, che sta man mano conquistato importanti fette di territorio, in una guerra aperta contro il governo della più forte economia africana.

Peter Neumann, direttore di ICSR, ha commentato i dati analizzando come emerga un quadro generale rivelatore della porta del movimento globale, ambizioso, vasto, complesso, a tratti sofisticato. Non c’è solo al-Qaeda, prima riferimento unico e centrale per il jihad mondiale, e non c’è solo il Califfato di Baghdadi, che attualmente sta prendendo il posto dell’organizzazione guidata da Zawahiri nella narrativa jihadista; ci sono molte sotto entità, spesso regionalizzate e localizzate, che combattono la propria battaglia, con incredibile tenacia ed efferatezza, limitandosi ad interessarsi del proprio territorio.

L’attacco più sanguinoso avvenuto nel mese novembre, è stato quello alla moschea di Kano, in Nigeria. Gli autori, il gruppo Boko Haram, non hanno mai formalizzato affiliazioni globali: gli uomini di Shekau, combattano e uccidono per creare uno stato islamico shaaritico nel nord della Nigeria, e in fondo, se ne fregano del Califfo e dei reduci di Bin Laden.

@danemblog

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