Ricominciano le trattative per il processo di pace in Medio Oriente. Il segretario di Stato Usa, John Kerry, partirà per Roma domenica per incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu. La notizia è stata confermata dal Dipartimento di Stato americano, che ha precisato gli argomenti del colloquio: gli ultimi fatti accaduti in Cisgiordania e a Gerusalemme e, come detto dal portavoce Jen Psaki, “gli sviluppi nella regione”.
Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, l’incontro di lunedì ha come obiettivo principale l’intenzione di Kerry di voler “conoscere la posizione israeliana sulla richiesta palestinese all’Onu sul termine dell’occupazione”. Il rappresentante palestinese, Saeb Erakat, ha detto che l’Autorità Palestinese considera presentare la risoluzione alla fine di dicembre.
Da mesi Kerry è impegnato nell’accordo di pace tra Israele e Palestina, dopo la rottura di aprile. Ma nonostante gli ostacoli, il segretario di Stato Usa ha detto che “non rinuncerà” fino a che non se ne sarà raggiunto uno. La situazione però è diventata ancora più complessa dopo lo scioglimento del Parlamento israeliano. Netanyahu ha chiesto le dimissioni del ministro della Giustizia, Tzipi Livni, e del ministro delle Finanze, Yair Lapid, membri della coalizione che governa Israele da aprile del 2013. Il premier in carica non poteva più “tollerare l’opposizione all’interno del governo”. “I cittadini meritano un governo nuovo, stabile e ampio”, ha spiegato. E così le elezioni sono state anticipate al 17 marzo.
“Tra pochi mesi ci saranno nuove elezioni in Israele e il popolo israeliano deve fare una scelta importante per il suo futuro”, ha detto Kerry. “Noi – ha continuato il segretario di Stato americano – speriamo di lavorare da vicino con il nuovo governo, qualsiasi sia la sua composizione”. Per l’amministrazione di Barack Obama il buon senso e l’analisi strategica indicano definitivamente che la situazione attuale in Medio Oriente non è sostenibile ulteriormente.
Kerry e Netanyahu si sono visti l’anno scorso sempre a Roma, il 2 dicembre, prima dell’incontro tra il premier israeliano e Papa Francesco.
