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Tantissimi frati, pochi Pasquino: laicità l’è morta

Il Belpaese al quale i costituenti, tra mal di pancia e imposizioni, hanno dato la Costituzione più bella del mondo, contesa oggi da tanti sacerdoti, tira avanti, stanco e deluso, in un sistema politico a sovranità limitata, sempre più lontano da quello scolpito nella Carta costituzionale: la sovranità popolare, e dove laicità l’è morta.

Alle prese con la devstante crisi, meglio con la truffa finanziaria, che dal 2008 sta affossando l’economia reale, producendo diseguaglianze economico-sociali insopportabili, il Belpaese, invece di disporre di soluzioni adeguate nel segno dell’equità, è costretto a sorbirsi prediche e richiami, sia alla genuflessione che al rispetto dell’ordine costituito.

…E che te sei messo in testa? E che vuoi mette’ becco?, redarguiva il popolo stanco e deluso, ma ancora ribelle, il frate Alberto Sordi, nel celebre film di Luigi Magni Nell’anno del Signore e di contro dalla voce di Nino Manfredi, nei panni del saggio Pasquino, gli arrivava il monito: Me fanno ride’ li carbonari. Li congiurati, ma de che? De teste ne poi taja’ quante te ne pare, so’ le lingue che contano, ossia è il pensiero che sottosta all’agire. E li pensieri – delle temutissime pasquinate – vengono scrivendo.

Bene, il Belpaese è ancora qui: per un verso, all’obbedienza dovuta all’autorità istituzionale e religiosa, intoccabile la prima e infallibile la seconda, e per l’altro, a una condotta ordinata e disciplinata, in attesa non di un diritto in più, ma di qualche generosa elargizione e di carità. La differenza con allora è che di frati alla Sordi ce ne sono ad abundantiam e di Pasquino, alla Manfredi, paucissimi!

Magari il posto dei carbonari oggi è stato preso dai massoni e dai lobbisti che, con il pilota automatico, decidono i destini e le sorti dei paesi, compreso il Belpaese, mentre quello dei congiurati da piccoli figuri di sparuti sottogruppi che richiamandosi a un nuovo partitino di centro-sinistra o di sinistra, cercano solo taccuni e telecamere facendo, consapevolmente, la sinistra del sovrano.

Al Belpaese a sovranità limitata, schiacciato tra i Dieci comandamenti e i Salvatore Buzzi in giro a far affari, non resta che piangere, a meno di un rivitalizzante sussulto, come lo sciopero generale voluto dalla Cgil della signora in rosso, Susanna Camusso, per rimettersi in piedi e  riprendersi l’orgoglio di contestare, anche l’ordine costituito. L’esatto contrario dell’orgoglio invocato all’assemblea nazionale del Pd, da Piero Fassino di essere un GranBeldepaese, a sovranità limitata.

Ispirati da Pasquino, so’ le lingue che contano, non resta che mettersi al lavoro per un progetto di società altra, magari quella più ricca perché diversamente ricca, ideata nel 1967 da Riccardo Lombardi, laica e fondata sulla partecipazione e sul conflitto. Cremato trent’anni fa senza riti religiosi, Lombardi a proposito della vita amava dire: anche non raggiungendo gli scopi, ciò che si è fatto non è stato inutile, serve nella ininterrotta fatica del provare e riprovare […] nei momenti difficili ci si ritrova fra gente che non sa rinunciare a battersi per ideali concreti. La laicità in testa.

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