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Ecco i prossimi passi di Area Popolare nel governo Renzi e alle Regionali

In questi giorni hanno preso forma alla Camera e al Senato i gruppi di Area Popolare, composti ad oggi da 67 parlamentari provenienti dalle esperienze politiche di Ncd, Udc e Scelta Civica. E’ la seconda forza di maggioranza relativa in Parlamento.

Alla base della scelta compiuta c’è il legame dato sia dalla decisione di sostenere con determinazione il percorso di cambiamento del Paese che sta nelle ragioni stesse del governo Renzi, sia la comune prospettiva che ci porta a riconoscere la necessità di dare vita nei prossimi mesi a un soggetto politico capace di dare cittadinanza a chi non si riconosce nella prospettiva del socialismo europeo, della destra populista o dell’antipolitica da osteria.

Il riferimento al popolarismo europeo, che può per certi versi apparire distante o non avere in dote il richiamo identitario di cui necessiterebbe una fase politica tutta giocata sull’immagine e la comunicazione, rappresenta per noi un riferimento culturale importante. Attraverso il quale ci impegniamo a connotare con chiarezza idee, valori e prospettive per una proposta politica nuova:

– L’orgoglio per la nostra identità nazionale da cui deriva la fiducia nelle capacità dell’Italia di uscire dalla crisi e di tornare ancora una volta ad essere protagonista in Europa e nel Mondo;

– La piena consapevolezza della storia, dei valori e della cultura su cui è fondata l’Europa e da cui discende un’idea di Europa–Nazione più forte, unita nella politica estera, competitiva sul piano economico, determinante sul piano geopolitico e militare internazionale;

– Il desiderio di essere protagonisti del cambiamento, coraggiosi nelle riforme sia nel campo dell’organizzazione della democrazia e del funzionamento delle istituzioni, sia nel campo dell’economia e dello stato sociale;

– L’aderenza alla Storia e alla realtà del nostro Paese, che ci deve vedere impegnati sia nel campo delle liberalizzazioni di molti settori dell’economia, nella semplificazione amministrativa, nell’arretramento dello Stato dagli ambiti impropri di cui si sta occupando male e in modo dispendioso, sia nel potenziamento dei servizi alla persona, con particolare attenzione all’infanzia, agli anziani, alla sanità e alla disabilità, con la capacità di dare valore al ruolo pubblico dell’iniziativa privata;

– La capacità di guardare al futuro, mettendo in campo politiche per i giovani, con una fortissima attenzione alla scuola, all’università, alla ricerca, al tema della casa a alla sostenibilità economica della vita delle giovani famiglie, al ruolo fondamentale del tessuto produttivo delle piccole e medie imprese e a un settore strategico come l’agricoltura;

– La determinazione a far sì che il lavoro torni di nuovo ad essere l’asse centrale e portante intorno a cui gli italiani e le italiane possano costruire un progetto di vita e la concretezza di agire nella consapevolezza che il lavoro si crea solo se si da impulso all’economi: solo se gli imprenditori trovano delle condizioni favorevoli dove operare;

– Il coraggio di mettere in discussione 30 anni di politiche sbagliate in tema di immigrazione e di sicurezza, consentendo a chi vale e ama l’Italia, che l’ha scelta come il luogo dove lavorare e vivere, di diventare cittadino italiano il prima possibile, e assumendo invece iniziative severe, inflessibili e rigorose contro chi ritiene di approfittare della tradizionale accoglienza del nostro Paese per delinquere. Non c’è libertà senza sicurezza. C’è la necessità che i cittadini italiani possano tornare ad abitare in modo libero e sereno ogni angolo del Paese;

– La responsabilità soggettiva dell’onestà nell’ambito dell’azione politica, pur nella consapevolezza che ancora oggi viviamo nel Paese della corruzione, della scorciatoia, dell’aiutino, della buona parola, delle gare pro forma, e che in uno Stato in cui il confine tra l’illecito e l’inopportuno si confonde a farne le spese sono spesso i cittadini onesti e le persone più deboli;

– La necessità di operare sempre affinché le persone possano contare su uno Stato moderno e competitivo, compiutamente europeo, attraverso un sistema istituzionale più veloce, più semplice e meno costoso; un sistema elettorale che garantisca, a chi vince le elezioni, la governabilità e la possibilità di alternanza a chi è chiamato a fare l’opposizione; un sistema giudiziario efficace, onesto, fondato sul principio di responsabilità.

La costituzione dei gruppi parlamentari di Area Popolare rappresenta, in questa direzione, solo l’inizio di un percorso che sarà tanto più efficace quanto più riusciremo ad aprirci all’impegno verso tutte quelle persone che, appassionate e impegnate in politica, o negli ambiti dell’impegno civile e sociale, desiderano offrire un contributo affinché l’Italia torni ad essere il miglior paese del mondo.

Nelle prossime settimane Area Popolare sarà protagonista di alcuni passaggi determinati per il futuro della democrazia nel nostro Paese. L’approvazione dell’Italicum, il secondo passaggio delle riforme costituzionali e l’elezione del Capo dello Stato, potrebbero segnare la svolta della legislatura costituente e determinare un rapporto non più occasionale con il governo Renzi, nella prospettiva di altre riforme radicali un campo economico. Se ciò dovesse accadere sarà importante valutare se questo asse vincente ed efficace si potrà replicare anche nelle sfide delle regioni e di molti comuni capoluogo, rinunciando a quella politica dei due forni che ha indebolito in passato l’azione dei moderati.

On. Andrea Causin

Gruppo parlamentare AREA POPOLARE

Camera dei deputati

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