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Vi spiego il bluff finanziario del piano Juncker

Italia

Juncker apre il discorso alla plenaria del Parlamento europeo con cui presenta il piano per “stimolare” gli investimenti che, dice, in Europa sono “370 miliardi sotto il livello pre-crisi”. (nota 1)

Il piano si fonda su 21 miliardi di capitale pubblico (garanzie del bilancio europeo per 16 miliardi, altri 5 miliardi arrivano dalla Banca europea per gli investimenti – Bei). Questi fondi, in virtù di un effetto leva dichiarato di 1 a 15, sarebbero a loro volta in grado di mobilitare complessivamente 315 miliardi di investimenti. (nota 2)

Il ministro italiano dell’Economia, Pier Carlo Padoan, accoglie il piano con fiducia: “E’ necessario e possibile uno choc per la crescita. E’ il primo passo verso una svolta a favore della crescita e del lavoro. Bisogna andare avanti in fretta per non deludere i cittadini”. In serata arriva il commento di Matteo Renzi: “E’ un primo passo ma si può fare di più”.

(Nota 1: da quando è iniziata la crisi mancherebbero solo 370 miliardi per mantenere un tasso di sviluppo almeno del 2%?. Se l’Italia – 16% del totale Europa – sarebbero poco meno di 60 miliardi, quello che equivale alle ruberie di un solo anno)

(Nota 2: si tratterebbe di “16 miliardi di garanzie” e solo di 5 miliardi in contanti – per l’Italia sarebbero “garanzie” per 2,56 miliardi e 800 milioni di denaro fresco – per un totale 3,36 miliardi).

Chi investirebbe in Italia 47 miliardi?

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