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Finmeccanica, ecco come Moretti ha voluto sedurre gli analisti finanziari a Londra

“Il cambiamento è già cominciato e si vede”: è quello che ha detto così il numero uno di Finmeccanica, Mauro Moretti, illustrando agli analisti il piano industriale approvato ieri in consiglio dei ministri.

I NUMERI DI MORETTI

“Le performance sono migliorate, il taglio dei costi si è già dimostrato efficiente (-20%) e il processo di vendita di alcune realtà è in fase finale”. Tra le priorità indicate da Moretti per Finmeccanica, taglio sui costi per tutto il gruppo, maggiore efficienza e ritorni finanziari, riorganizzazione della catena dei fornitori e della produzione e utilizzazione infine del portafoglio prodotti nella maniera migliore. A questo si aggiunge l’ottimizzazione della produttività, specie quella legata alla parte ingegneristica rappresentata dal gruppo.

LE PAROLE DEL CAPO AZIENDA

“Il piano da noi elaborato – ha detto l’amministratore delegato del gruppo presieduto da Gianni De Gennaro – ha lo scopo di migliorare il valore per gli azionisti e di farci posizionare sul mercato nella maniera migliore con i prodotti giusti”. “La visione di dove vogliamo andare è chiara – ha detto l’ad -, negli ultimi mesi abbiamo fatto progressi, adesso dobbiamo accelerare, investimenti compresi”.

LE STOCCATE AI PREDECESSORI

Da Londra non sono mancate stoccate per il management precedente. “I problemi di Finmeccanica sono noti. C’è molto da fare, a cominciare dall’efficientamento della catena dei fornitori (spesso non in grado di fornire i prodotti necessari ai prezzi migliori, ndr) e dall’innalzamento della nostra produzione ingegneristica”. Finmeccanica ha sofferto fino ad oggi di una struttura e di una governance troppo “burocratica che unitamente ad un management “inefficiente”, hanno generato poca redditività.  I ritorni delle passate gestione sono stati insoddisfacenti, adesso “è il momento di migliorare il portafoglio ordini”. “La struttura che abbiamo pensato – ha proseguito Mauro Moretti – ci permetterà di stare sul mercato”.

Il CORE BUSINESS

Il numero uno ha poi indicato i prodotti su cui concentrare nell’immediato gli sforzi maggiori, ovvero elicotteri (AgustWestland), elettronica per la difesa (Selex ES) e velivoli militari, specie addestratori (Alenia Aermacchi). Accanto a questo lo spazio, che per il piano industriale di Finmeccanica rimane strategico e prioritario. “Per quanto riguarda il mercato elicotteri stico stiamo assistendo ad una diminuzione die volumi nel settore militare, per questo ci stiamo preparando ad essere maggiormente presenti sul civile”, anche con nuovi prodotti.

LA MAPPA GEOPOLITICA

Per quanto riguarda i mercati, l’interesse di Finmeccanica – che ha annunciato di voler perseguire soprattutto programmi ad uso duale – rimarrà focalizzato sugli Usa, ma anche sui mercati emergenti, con grande potenziale di crescita, specie Medio ed Estremo Oriente. “Saranno importanti nel breve periodo i nuovi programmi navali e terrestri”. Per l’attuazione del nuovo piano “i prodotti di Finmeccanica dovranno essere competitivi per cos, duali e modulari”, specie nel civile.

RIVEDERE IL PERIMETRO

“Finmeccanica ha troppi prodotti – ha ribadito Moretti – e investe in troppe tecnologie. Tutto questo non è più sostenibile”. “A questo punto per attuare il piano abbiamo due strade: uscire dal non core e, seconda opzione, ristrutturare e ristorare i nostri livelli di redditività”. Come noto, Finmeccanica vuole vendere la quota DRS per circa 200 milioni di euro (“è difficile fare business per un’azienda della difesa italiana negli Usa e inoltre i budget per la difesa sono in contrazione”), trasferire da Alenia Aermacchi a Boeing attività passanti sul contratto per il B787 per 300 milioni di euro e “rivedere alcune aeree della Selex ES”.

PRIORITARIO F-35 E UCAV

In particolare per quanto riguarda il segmento aeronautico, Moretti ha dichiarato oggi a Londra nell’incontro con gli analisti che Finmeccanica si concentrerà sulle aerostrutture: “Non esistono alternative” e rivedrà la partecipazione di Alenia Aermacchi a programmi di piccola dimensione. “Stiamo considerando diversi opzioni – ha detto l’ad -, anche di vendere alcune attività”. Prioritario il programma F-35, “vogliamo massimizzare la partecipazione di Finmeccanica nel programma ed efficientare la FACO di Cameri” e il futuro UCAV (Unmanned combat aerial vehicle) europeo. Nel settore unmanned “che rappresenta un settore dinamico vogliamo accelerare, anche perché è trasversale a tanti nostri settori, aeronautico, elettronica per la difesa ed elicotteristico”.

ALLARGARE SULLO SPAZIO E RIVEDERE I MISSILI

Venendo allo spazio, settore inserito dal numero uno nel core business, Moretti ha detto di voler “rafforzare il ruolo italiano in Thales Alenia Space e Telespazio” e soprattutto di voler espandere Finmeccanica nel settore dei lanciatori (Finmeccanica ha il 14% di Avio Spazio, che produce il lanciatore Vega, quindi potrebbe incrementare la sua quota). Quanto al settore missilistico, Moretti ha invece dichiarato: “Mbda ha ritorni ottimi, ma il settore missilistico deve essere necessariamente rivisto, anche alla luce die budget domestici in continua diminuzione”. “Stiamo parlando per lo sviluppo di nuove piattaforme”, ha detto poi a proposito della joint venture paritetica con Airbus Group, ATR e “discutendo per rivedere la partecipazione all’interno del programma Superjet”. “Il programma – ha dichiarato Moretti – non da ritorni sufficienti”.

I NUMERI DEL CFO

Il chief financial officer, Giampiero Cutillo, ha detto agli analisti presenti a Londra che “ogni obiettivo previsto dal piano ha basi solide”, ricordando come la redditività e il flusso di cassa stia già migliorando. Ridurre il debito netto e aumentare il cash flow i piani di medio termine, con l’obiettivo di “arrivare ad avere nel giro dei prossimi 2 anni il controllo di tutti i processi industriali, eliminando ogni possibile spreco di costi”. “Vogliamo aumentare la produttività del 10% nel 2015 e risparmiare molto sulla rete dei fornitori entro il 2017”. “L’efficienza di Finmeccanica – ha spiegato Cutillo – aumenterà del 76% nel 2015 e dell’80% nel 2016 con la conseguenza che i costi affrontati per i materiali scenderanno entro l’anno in corso del 10%”. Quanto agli ordini il Cfo ha detto che Finmeccanica si aspetta un giro d’affari di circa 70 miliardi di euro nel periodo 2015-2019, il 33% dei quali sarà rappresentato da elicotteri (nuovi modelli e attività di supporto al cliente), avionica e aeronautica “con grande attenzione all’export per quanto riguarda i nostri addestratori”. La guidance per il 2015 in termini di ricavi è di 14 miliardi di euro, mentre l’Ebitda è dato in salita per 2015-2016 del 20%.

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