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Taxi, Ncc e Uber. Ecco cosa sta studiando il governo Renzi

È ancora una bozza ma già fa discutere. E’ il ddl Concorrenza, che verrà presentato in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri, e che conterrà tra le altre norme delle modifiche che riguardano il settore dei trasporti, come svelato negli scorsi giorni da Formiche.net e rilanciato oggi dal quotidiano il Giornale in cui Antonio Signorini ha approfondito il dossier.

L’ARTICOLO DEL GIORNALE

Il giornalista del quotidiano milanese ha sottolineato, sulla base della bozza del disegno di legge, nella parte che riguarda il trasporto pubblico locale, che verrebbero “abrogate le norme approvate negli anni Novanta che limitavano l’operatività dei taxi e auto a noleggio con conducente nei comuni che hanno rilasciato l’autorizzazione”. “Abrogata anche – scrive Signorini del Giornale – un’altra norma che ai tempi della precedente lenzuolata di liberalizzazioni rappresentò un compromesso, perché dava ai sindaci il potere di decidere come regolamentare l’accesso nel loro territorio a vetture con conducente autorizzate da altri comuni”.

IL NODO UBER

C’è per caso un interesse specifico del colosso in ascesa Uber sul disegno di legge in fieri? La domanda era stata avanzata da Formiche.net, dando conto della bozza del ddl Concorrenza, e oggi sul tema torna il Giornale. Scrive infatti Signorini: “Abrogato anche l’obbligo per le auto Ncc di ricevere prenotazioni solo presso l’autorimessa. Una misura che sembra ritagliata apposta per servizi tipo Uber, le applicazioni che sostituiscono le prenotazioni via radio e telefono dei taxi tradizionali. Abrogato l’obbligo di avere una rimessa nel comune dove le auto con autista operano”.

LA PAROLA AGLI ADDETTI AI LAVORI

Diversa l’opinione di Francesco Artusa, presidente del F.A.I. Trasporto Persone dice a Formiche.net: “Taxi e Uber non centrano nulla con il ddl. Non ci sono articoli dedicati esclusivamente a loro”. E spiega: “Bisogna fare un piccolo passo indietro, arrivando al 2008, quando fu approvata la riforma di Gianni Alemanno che per pagare il suo debito elettorale coi tassisti, lo dichiara lui stesso su Youtube – specifica Artusa –, aveva dichiarato di aver risolto la situazione degli NNC a Roma che sono da tempo in una situazione sui generis, un po’ perché per 20 anni il Comune non ha emesso autorizzazioni, un po’ perché i furbetti ne hanno approfittato».

ALEMANNO E IL CASO ROMA

“L’Agenzia della mobilità – dice Artusa – conta 1.700-1.800 noleggi che lavorano a Roma ma che per assurdo hanno autorizzazioni che provengono da altre regioni: Lombardia, Toscana, Umbria, Abuzzo specialmente”. “Per risolvere la questione, su cui ci sono ancora inchieste in corso e qualcuno è stato anche arrestato, inizialmente Alemanno ricorre alle ordinanze locali che però gli vengono sistematicamente cassate dal Tar. A quel punto – racconta a Formiche.net – tramite Maurizio Gasparri, riescono in una notte, senza dar adito nessun tipo di dibattito tantomeno a passare in Commissione, a infilare una modifica di legge che, di fatto bandisce tutti i noleggi con conducente, in un decreto blindato con la fiducia già in corso”.

LA VERA NATURA DEL DDL SUI TRASPORTI

Artusa spiega, poi, la vera natura del disegno di legge per quanto riguarda i trasporti: «Questa bozza del Ddl, adesso, non fa altro che abrogare le norme inserite in quella riforma. Norme che prevedono, ad esempio, che sul noleggio ogni Comune possa pretendere comunicazione preventiva dell’accesso da parte del NCC anche del comune confinante». «Viene abrogata – continua – anche un’altra norma per cui il noleggio con conducente debba ritornare necessariamente al garage o incaricare un’altra vettura a fine del singolo servizio. Con la norma 2008 (detta 29/1 quater), cioè – specifica – dovrei fare Rimessa, Aeroporto, Rimessa, Aeroporto anche se in aeroporto c’ero già». «O ancora, la norma che prevede che il noleggio debba avere esclusivamente la rimessa e la sede nello stesso comune. Tutte disposizioni – conclude – che erano palesemente delle idiozie».

L’UNICA NOVITÀ DEL DISEGNO DI LEGGE

“L’unica novità del ddl – specifica Artusa – è la possibilità di prendere prenotazioni fuori dalla rimessa. Il che non vuol dire che la macchina è fuori dal garage, rimane comunque il divieto di stazionamento sul suolo pubblico, che è quello che ci differenzia dai taxi e che poi è quello per cui è stato multato Uber”. Norma anche questa ancestrale per Artusa che spiega: «Avviene così che i taxi possono lavorare addirittura tramite app, noi invece siamo costretti a stare in rimessa e aspettare che qualcuno citofoni o mandi un fax». Perciò, per il presidente dell’Associazione NCC, «non ci sarebbe nessuna liberalizzazione: rimane la rimessa obbligatoria, come pure il divieto di stazionamento e il ruolo provinciale che è quello che conferisce la territorialità».

I VERI NODI

“Roma rappresenta il problema maggiore per il settore del noleggio – spiega Artusa Formiche.net –, ci sono troppe distorsioni che si ripercuotono sull’intera categoria a livello nazionale: noi non riusciamo a crescere, siamo ingessati, non possiamo assumere. Ogni anno viene fatta una proroga e non sappiamo se l’anno dopo saremo in regola. La legge 21 del 1992 è fatta dai tassisti per favorire i tassisti stessi e per mettere gli altri fuori legge – continua -. Io posso pure capire che per un eccesso di ignoranza o di arroganza abbiano fatto delle norme senza immaginare quale sarebbe stata la portata per tutti gli altri, per risolversi i loro problemi di Roma, ma il punto cruciale è che di questo se ne dovrebbe occupare la Regione non lo Stato, che può esprimersi solo in materia di concorrenza”.

QUALI LEGGI PER I SETTORI

La soluzione per evitare caos e fraintendimenti per Artusa “è che si creino leggi differenti per i due comparti, senza buttare tutto nel calderone confondendo le acque”. Perché, spiega, “non è possibile che una categoria possa dettare legge sul regolamento della sua categoria concorrente. Questa cosa succede solo in Italia ed è pazzesco”.
 

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