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Banco Popolare, effetto Serra?

C’è lo zampino di Davide Serra? L’interrogativo se l’era posto giorni addietro il collega Fernando Pineda sulla base di alcune indiscrezioni convergenti – di ambienti milanesi e di palazzi romani – secondo cui il renzianissimo fondatore del fondo Algebris, Serra, stava seguendo con attenzione la riforma delle banche popolari in gestazione nel governo Renzi, sotto forma di un disegno di legge sulla concorrenza che era in bozza (qui la bozza integrale).

Poi la parte della bozza del ddl che prevedeva la trasformazione di tutte le banche popolari e degli istituti di credito cooperativo è stata espunta ed è stata trasformata in un decreto legge che ha imposto la norma originaria per le dieci maggiori banche popolari.

Le indiscrezioni del collega Pineda parlavano di una sorta di riunioni/seminari organizzati dal fondo Algebris fondato dal renziano Serra negli stessi giorni in cui tra Roma, Milano e Londra un consigliere di Palazzo Chigi su temi finanziari, Carlotta De Franceschi, 37 anni, già in Goldman Sachs, Morgan Stanley e Credit Suisse, sondava banchieri d’affari e operatori finanziari sui medesimi temi, come ha svelato il quotidiano Il Fatto.

Ha scritto Camilla Conti sul Fatto Quotidiano del 28 gennaio che “Alberto Gallo, capo dell’ufficio studi per la ricerca macroeconomica alla Royal Bank of Scotland, lo scorso 20 gennaio (lo stesso giorno dell’approvazione del decreto da parte del governo) ha organizzato al Renaissance Hotel, nel cuore della capitale inglese, un convegno a porte chiuse sul Sud Europa al quale avrebbe partecipato anche Carlotta De Franceschi, wonder woman del giglio magico”.

Poi sono arrivate le ricostruzioni sui balzi un po’ eccessivi in Borsa dei titoli delle banche popolari quotate, le indiscrezioni sul faro della Consob sui movimenti finanziari e le accuse del parlamentare di Sel, Giovanni Paglia, con sospetti di insider trading a carico del finanziere renziano.

Serra ha risposto bollando come “ridicole” e “prive di fondamento” le ipotesi di insider trading e ha spiegato però che Algebris “dal marzo 2014 ha una posizione importante, tuttavia inferiore al 2%, in una banca popolare italiana” e che la quota è stata acquisita in occasione di “un aumento di capitale”. L’unico istituto ad aver ricapitalizzato a marzo è stato il Banco Popolare.

Ma quindi c’è stato o non c’è stato l’effetto serra?…

(LO SPECIALE DI FORMICHE.NET SULLE RENZATE “POPOLARI” DI RENZI: FATTI, RICOSTRUZIONI, COMMENTI, ANALISI E INTERVISTE)

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