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Finmeccanica, ecco come Moretti ha spiegato i suoi piani in Parlamento

L’amministratore delegato e direttore generale di Finmeccanica, Mauro Moretti, è tornato in audizione informale in Commissione attività produttive per presentare le linee strategiche del piano industriale di Finmeccanica.

Lo ha fatto partendo dall’andamento del titolo di Finmeccanica in borsa, segno del favore con il quale il mercato avrebbe accolto il nuovo Piano industriale. “Se la reazione fosse stata negativa – ha detto Moretti – oggi il titolo non starebbe a quota 9,90 euro. Oggi il titolo capitalizza circa 5,730 miliardi, più o meno due miliardi in più da quando sono arrivato”.

LA ROTTURA CON IL PASSATO

“Questo è un buon piano che fa bene all’Italia”, ha detto Moretti, sottolineando la rottura con i piani delle precedenti gestioni, etichettate come troppo finanziarie, “mentre questo è un piano realmente industriale, preparato coralmente da tutto il gruppo, e senza l’aiuto di consulenti esterni”. “Non siamo un fondo di investimento. Dobbiamo creare innovazione per produrre sviluppo e lavoro”, ha sottolineato Moretti per difende la decisione di dar vita a un’unica impresa industriale con delle divisioni al posto delle società del gruppo attuali.

SULLA CESSIONE DI ANSALDO BREDA E STS…

Interpellato sulla vendita di Ansaldo Breda e Sts Moretti non si è sbilanciato ma ha voluto spiegare come mai i tempi si sono allungati. “Il perimetro iniziale, per quanto riguarda Ansaldo Breda, era limitato ai siti di Pistoia e Napoli, i fiori all’occhiello della controllata”, ha ricordato Angela Zoppo su Mf/Milano Finanza: “Ho voluto inserire anche il sito di Reggio Calabria, che è oggetto di una efficace riconversione”, ha detto Moretti. Nel processo di cessione di Ansaldo Breda da parte di Finmeccanica, rimane il problema dello stabilimento di Palermo, rimasto fuori dal perimetro di dismissione, ha confermato Moretti, aggiungendo che si sta lavorando per una soluzione. Per Ansaldo Breda, ha poi ribadito, “vogliamo trovare un compratore forte che garantisca un futuro” alla società. Noi non possiamo farlo. Finmeccanica ha delle strutture societarie inadeguate e sovrabbondanti”.

LA CONCORRENZA TRA ASIATICI

Tra i possibili acquirenti c’è la giapponese Hitachi e il gruppo cinese Insigma. Per il Sole 24 ore alcune parole di Moretti avrebbero però mostrato una preferenza per Hitachi: “Non faccio nomi, ma basta che guardiate alle dimensioni, ai fatturati. Poi fino all’ultimo giorno tutto può succedere”, è quando hanno sottolineato ieri Stefano Carrer e Gianni Dragoni sul Sole ricordando che “il fatturato dell’intero gruppo Hitachi è di oltre 70 miliardi di euro e Insigma supera i 3 miliardi”.

I NEGOZIATI CON I GIAPPONESI DI HITACHI

Riferendosi alla proposta che Hitachi ha fatto a Finmeccanica per Ansaldo Sts e Ansaldo Breda, il direttore finanziario del gruppo giapponese, Toyoaki Nakamura, nella conferenza stampa sul bilancio ha dichiarato inoltre che “I negoziati non stanno andando nella direzione sbagliata”, ha notato il Sole. Quello che non si sa però è se il gruppo farà o meno un’offerta vincolante. “Nakamura ha lasciato anche intendere che una delle difficoltà riguarda il fatto che Ansaldo Sts sia quotata con probabile riferimento a un’Opa successiva diventata molto costosa”.

I PIZZICOTTI DI MORETTI

A differenza di quanto fanno molti manager in situazioni simili a quelle trovate in Finmeccanica, Moretti ha dichiarato di non aver mai fatto svalutazioni: “Sarebbe stato come scavarsi la fossa”, ha commentato l’ad. Critico si è mostrato poi nei confronti dell’acquisto della statunitense Drs fatto nel 2008: “L’abbiamo pagata 5,4 miliardi di dollari e oggi vale 2 miliardi. Ma non solo. È stata finanziata con un debito costoso, con dei bond a un tasso del 6,5% che pagheremo fino al 2039. Se ci avessero avvisato che c’era il 6.5% fino al 2019 io l’avrei comprato”, si legge sul Sole 24 ore.

ATTIVITA’ IN USCITA

“Nel frattempo, come da piano presentato la settimana scorsa a Londra – ha scritto Zoppo su MF/Milano Finanza – dal perimetro del gruppo stanno uscendo alcune attività in quota a Drs, che generano ricavi per circa 200 milioni, Aviation & Logistics e Training Communications and Network solutions. Anche Selex Es, la conglomerata per l’elettronica delle Difesa, dopo una complessa ristrutturazione, dovrà rinunciare ad alcune attività civili: in via di cessione Smart security lines (Smart solutions), con ricavi per circa 90 milioni di euro”.

GLI SCENARI

Parlando del rialzo delle stime sull’esercizio 2015, frutto anche “del lavoro fatto negli ultimi otto mesi”, che coincidono con il suo arrivo al gruppo, Moretti ha affermato: “Vedremo se riusciremo a fare qualche sorpresa quest’anno”.

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