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Vaticano, la bozza (che non c’è) della riforma della Curia

Non esiste nessuna bozza sulla curia che verrà, ma solo una immensa mole d’appunti. Alla vigilia del concistoro che si apre oggi nell’Aula Nuova del Sinodo, Padre Federico Lombardi fa chiarezza su ciò che è già disponibile sul tavolo del gruppo dei C9, i nove porporati che Francesco scelse un mese dopo l’elezione e ai quali ha dato il mandato di proporre il restyling della macchina di governo vaticana.

PAPA FRANCESCO APRE IL CONCISTORO SULLA RIFORMA DELLA CURIA. LE FOTO

NESSUNA BOZZA SUL TAVOLO

“Ci sono persone che hanno scritto in questi giorni che c’era un documento, una bozza di 66 pagine e con cento e passa articoli. Ho quindi chiesto se davvero ci fosse questa bozza. Sono caduti dalle nuvole e mi hanno detto che forse la stampa fa riferimento a un appunto dell’anno scorso. Questo è tutto”. In sostanza, ha aggiunto Lombardi, “non è un documento di lavoro presentato ai nove cardinali e su cui si sia discusso e si sia detto andiamo avanti. E’ uno dei tanti materiali”.

TEMPI NON BREVI PER LA NUOVA COSTITUZIONE

E non esiste, allo stato, neppure una bozza della nuova Costituzione apostolica, quella che una volta promulgata sostituirà la Pastor Bonus di Giovanni Paolo II, datata 1989. “Non c’è stata una bozza di lavoro della Costituzione come tale su cui si ragioni”. E i tempi non saranno affatto brevi. Già il segretario del C9, mons. Marcello Semeraro, parlava di inizio del 2016, ma non è escluso che ci possa essere un ulteriore ritardo.

PAPA FRANCESCO APRE IL CONCISTORO SULLA RIFORMA DELLA CURIA. LE FOTO

DUE SOLE CERTEZZE

Solo due aspetti paiono essere già certi: l’istituzione di due nuove congregazioni, una che unirà le competenze su laici, famiglia e vita e una che s’occuperà di carità, giustizia e pace. “Questi sembrano due argomenti già un po’ più maturi, perlomeno di questi hanno già parlato anche con i capidicastero”. Ed è anche su queste due ipotesi concrete che si soffermerà oggi nella sua relazione (a porte chiuse) il cardinale Oscar Maradiaga, coordinatore della consulta dei nove. Il confronto è comunque aperto, nessuna decisione è stata presa: “Non penso che ci siano molte altre cose concrete in discussione o come punti particolari su cui dare dei pareri ’sì’ o ‘no’. Credo che sia più una considerazione molto aperta ancora”, ha chiosato Lombardi.

NUOVE RIUNIONI AD APRILE 

Che il lavoro sia ancora lungo lo dimostra anche la decisione del Consiglio dei cardinali di fissare già nuove riunioni. La prima si terrà dal 13 al 15 aprile, la seconda probabilmente a luglio. Ieri mattina si è parlato del contributo che sarà offerto in Concistoro dal cardinale Maradiaga e successivamente i nove si sono confrontati sull’organizzazione e le attività della Segreteria per l’Economia. Nel pomeriggio, il coordinatore della Pontificia commissione per la tutela dei minori, il cardinale Sean O’Malley, ha riassunto le conclusioni della prima riunione plenaria dell’organismo di cui è responsabile.

PAPA FRANCESCO APRE IL CONCISTORO SULLA RIFORMA DELLA CURIA. LE FOTO

VERSO LA CHIESA POVERA

Qualcosa in più l’ha detta mons. Semeraro in un’intervista all’agenzia Sir. Rispondendo a una domanda sulla bussola che orienta il processo di riforma in corso, il presule ha detto: “A me piace leggere il processo di riforma della Curia anche nella linea di quella Chiesa povera di cui il Papa parla sin dal principio del suo ministero sulla Cattedra di Pietro. Ricordo alcune parole della sua omelia del 24 aprile 2013 nella cappella di Santa Marta. Ne presi subito nota, perché la settimana seguente ci sarebbe stata una sessione del Consiglio di cardinali. Il Papa disse: ‘E quando la Chiesa vuol vantarsi della sua quantità e fa delle organizzazioni, e fa uffici e diventa un po’ burocratica, la Chiesa perde la sua principale sostanza e corre il pericolo di trasformarsi in una Ong. E la Chiesa non è una Ong. E’ una storia d’amore… Tutto è necessario, gli uffici sono necessari… Ma sono necessari fino a un certo punto: come aiuto a questa storia d’amore. Ma quando l’organizzazione prende il primo posto, l’amore viene giù e la Chiesa, poveretta, diventa una Ong. E questa non è la strada’. Ritengo che non si debba trascurare questa ‘chiave’, per comprendere anche la riforma della curia romana”.

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