Fuga occidentale dallo Yemen. Dopo le chiusure dell’ambasciata americana, francese e britannica, anche l’Italia ha deciso di abbandonare il Paese. La Farnesina ha annunciato il rientro dell’ambasciatore Luciano Galli e di tutto il personale diplomatico.
Da quando i ribelli del movimento Houthi hanno attaccato il palazzo di governo e hanno sciolto il Parlamento, nello Yemen regna il caos.
Alla base del conflitto ci sono divisioni religiose e tribali. Gli houthi, sciiti zayditi posizionati nella regione settentrionale di Sadaa, si oppongono al governo centrale e all’esercito, guidati dalla coalizione di tribù sunnite Hashid e Ahmar. Ma il quadro è più allargato a causa del sostegno dell’Iran agli sciiti houthi e l’Arabia saudita al presidente deposto Ali Abdullah Saleh.
Gli houthi si dichiarano contro una fazione degli islamisti, ma soprattutto contro gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. L’inviato delle Nazioni Unite nello Yemen, Jamal Benomar, ha avvertito che il Paese è sull’orlo della guerra civili e ha lanciato un appello ai leader intenzionali per cercare un’uscita al malessere politico ed economico.
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