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Ecco cosa pensano i dirigenti Rai dell’Opa Mediaset su Rai Way

Vigile attesa in casa Rai sulle torri sotto scacco.

Fra i dirigenti di viale Mazzini i sentimenti e gli umori si alternano. C’è chi pensa che l’Opas di Ei Towers (40% Mediaset) sia la dimostrazione, visti i valori e i multipli, che dal collocamento si poteva spuntare molto di più. C’è chi è rassicurato comunque dalle parole del premier Matteo Renzi: un decreto del settembre 2014 non consente alla Stato di scendere al di sotto del 51% in Rai Way, ha ricordato il presidente del Consiglio nel giorno dell’annuncio dell’Opas di Ei Towers. E c’è chi tende a derubricare sotto la voce gossip tutto quello che di politico si sente dire dietro l’offensiva di Mediaset: “Ha ragione Renzi, l’operazione è di mercato. Punto”.

E nel mercato, dunque tra concorrenti, come Rai Way ed Ei Towers, sono ammesse anche le mosse brusche e gli obiettivi reconditi. Ad esempio non è da escludersi che uno dei fini centrati dalle mosse della famiglia Berlusconi sia quello di bloccare iniziative e reazioni della controllata Rai. Una società sotto Opa, infatti, non è libera di approvare decisioni rilevanti.

Domanda: per caso Ei Towers ha lanciato l’Opas anche perché aveva sentore di operazioni esterne in cantiere all’interno di Rai Way? Non è un’ipotesi peregrina quella delle torri Telecom di Inwit, si mormora in ambienti di viale Mazzini: Rai Way ha grande liquidità a disposizione, il mercato è in evoluzione e la controllata Rai è una sorta di miniera tecnologica, secondo alcuni addetti ai lavori.

Lo pensano in molti anche in casa Rai. Basta rileggere un recentissimo comunicato di Adrai, il sindacato dei dirigenti di viale Mazzini presieduto da Pierluigi De Siervo: “L’infrastruttura di Rai Way sarà, nei prossimi anni, ancor più strategica ed acquisirà un valore crescente in relazione alla veloce evoluzione degli scenari tecnologici che individuano nuove modalità di distribuzione evoluta a larga banda dei contenuti video”.

La prospettiva, ha delineato l’Adrai, è in un “combinato disposto di tecnologie diffusive, tipiche degli operatori broadcast, e di tecnologie wireless tipiche degli operatori di telefonia mobile (tra le altre DVB – T2, LTE), ove il valore aggiunto sarà dato più dai contenuti video che dal traffico voce”.

Per questo qualcuno ai piani alti dell’azienda presieduta da Anna Maria Tarantola e guidata dal dg Luigi Gubitosi si chiede: perché Rai Way non lancia una contro Opa? La risposta rimanda a quel collocamento che, dipinto con un successo come indubbiamente è stato forse però cela un valore aziendale non ancora del tutto emerso, anche in termini di capitalizzazione. Conclusione: Rai Way è ancora troppo piccola per poter reagire e aggredire Ei Towers.

Il gioco delle torri, come si vede, forse è solo agli inizi.

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