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La Buona Scuola e le brutte figure

Stefania Giannini prima di ‘’salire in politica’’ godeva di un indiscusso prestigio scientifico ed era Magnifico Rettore di un importante Ateneo. Oggi è ministro della Pubblica Istruzione. Per arrivare a quella carica non esitò a far valere, al momento della formazione del governo Renzi, il ruolo di segretaria di Scelta civica (all’insegna di ‘’quel dicastero tocca a noi? Ci vado io’’).

La sua poltrona ha traballato più volte, tanto da indurla a far parte del gruppo di parlamentari che ha aderito al Pd il giorno precedente l’esequie di quanto rimaneva del suo partito (raccontano i bene informati che il ‘’garzoncello scherzoso’’ abbia dato loro non più di un’ora per decidere).

Dopo tante tiritere sulla ‘’Buona scuola’’, accompagnate da performance sul web (zeppe di banali errori), è arrivata l’ennesima sconfessione pubblica: all’ultimo momento Renzi (correttamente) ha deciso che si doveva procedere con un disegno di legge (di cui non vi è traccia) e non per decreto, mettendo a rischio (speriamo per sempre) l’infornata di precari predisposta dalla sedicente titolare del dicastero.

In altri tempi, un ministro che si rispetti avrebbe detto ‘’ora basta’’ o, quanto meno, avrebbe minacciato le dimissioni. Si vede che le ‘’anime belle’’ della società civile non conoscono le più elementari regole della dignità politica.

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Vincenzo De Luca ha vinto le primarie del Pd in Campania e contenderà il seggio da governatore a Stefano Caldoro. Con buona pace di Roberto Saviano, De Luca è certamente una personalità che gode, da tempo, di un grande consenso. Da alcuni anni a questa parte, però, è impegnato a candidarsi a cariche che, in ossequio alla legge Severino, sono a rischio di ineleggibilità. La sua è una bella gara. Sembra quasi la corsa tra Achille, pie’ veloce, e la tartaruga.

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Ma la legge Severino si applica solo a Silvio Berlusconi? L’ex Cav è riuscito anche questa volta a farsi approvare una legge ad personam?

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Per quanto esibizionista e sicuro di sé, crediamo che Maurizio Landini si stia ormai chiedendo se gli autori dei talk show non stiano abusando di lui.

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Provo un senso di vergogna quando devo constatare che Elsa Fornero è costretta a replicare da sola a ogni nuovo insulto di Matteo Salvini. Nessuno alza un dito in sua difesa.

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