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Inps, lettera aperta di cittadini pensionati allarmati

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti
Al  Presidente dell’INPS, Tito Boeri

PREMESSA

I sottoscritti, cittadini titolari di trattamenti pensionistici – acquisiti all’esito di una vita lavorativa e del versamento dei relativi contributi – allarmati da ricorrenti notizie sulla ventilata intenzione di ricalcolare riduttivamente e retroattivamente le pensioni già liquidate e consolidate, espongono quanto segue.

I riferimenti della presente sono:

a) la recente intervista rilasciata dal presidente dell’INPS al Corriere della Sera in data 3 marzo 2015;

b) le ulteriori e continue notizie di stampa, dalle quali complessivamente si evince l’intenzione dell’INPS di proporre al Governo la decurtazione delle pensioni più elevate, già liquidate con il sistema retributivo o quello misto, mediante un loro ricalcolo retroattivo col sistema contributivo.

Va premesso che i sottoscritti sono già stati penalizzati, e sono tuttora penalizzati, dalle decurtazioni al trattamento pensionistico introdotte in leggi finanziarie, o recanti manovre di stabilità, dai Governi via via succedutisi negli ultimi anni.

In particolare, la penalizzazione è attualmente rappresentata dalla reintroduzione del contributo di solidarietà (art. l, comma 486, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 – Legge di stabilità 2014).

Si tratta della pervicace riproposizione di analoga norma, già dichiarata costituzionalmente illegittima dalla Corte costituzionale con sentenza n. 116 del 2013.

Quest’ultima, invero, non ha mancato di configurare tali decurtazioni come “prelievi di natura tributaria” introdotti in violazione dei principi di uguaglianza e di capacità contributiva, in quanto incidenti sulle sole pensioni e non su tutti i redditi, realizzando così “un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini”.

“I redditi derivanti dai trattamenti pensionistici — ricorda la Corte — non hanno, per questa loro origine, una natura diversa e minoris generis rispetto agli altri redditi presi a riferimento, ai fini dell’osservanza dell’articolo 53 Cost.”

Altra penalizzazione è costituita dalla modificazione in pejus del meccanismo rivalutativo di cui all’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, ad opera dell’art. 1, comma 483, lett e), introdotta dalla medesima Legge n. 147/2013.

(1/ continua)

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