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Generali vuole crescere nel vino

Virano dritto sul vino gli interessi di Genagricola, società controllata dal gruppo assicurativo Generali, che ha al suo interno la divisione vinicola Le Tenute di Genagricola con otto aziende tra cui Tenuta Sant’Anna, Torre Rosazza (nella foto, Picolit docg), Bricco dei Guazzi, V8+. L’AD Alessandro Marchionne ha presentato all’ultimo Vinitaly un piano di sviluppo articolato che vede l’avvio della collaborazione con Riccardo Cotarella (presidente di Assoenologi), il rinnovamento della gamma di prodotto e packaging del brand Tenuta Sant’Anna e progetti legati a nuove acquisizioni.

Si parte da un giro d’affari di 12 milioni di euro, pari a circa il 25% del consolidato di Genagricola (che con 14 mila ettari di terreno tra Italia e Romania è la più grande realtà agroalimentare italiana per estensione), per una produzione totale di 4 milioni di bottiglie prevalentemente destinate al mercato interno, con l’obiettivo di arrivare al 50% di export a fine anno mantenendo costante il giro d’affari in Italia. “Partiamo da un 2014 stabile sul 2013 – afferma Marchionne – ma che ha fatto segnare un miglioramento sostanziale del conto economico a seguito della razionalizzazione del portafoglio prodotti e dei crediti in Italia. Puntiamo ad aumentare del 15% le vendite 2015 con il potenziamento dell’export e incrementando la quota di vini rossi prestigiosi attraverso un’acquisizione, che comunicheremo quasi certamente entro l’anno”. I piani di crescita all’estero saranno attuati tramite due società di distribuzione controllate dal gruppo e basate a New York e Shanghai. L’arrivo di Cotarella, che tra le altre collabora con l’azienda vitivinicola di San Patrignano, è stata l’occasione per avviare un progetto nel sociale: “In Romagna abbiamo portato la vinificazione delle uve all’interno della comunità di San Patrignano e messo a disposizione i 10 mila ettari di terreno di nostra proprietà per la reintegrazione di giovani in agricoltura”, conclude l’AD.

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