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Troppe parole al vento su Libia, sbarchi e tragedie

L’ennesima gravissima tragedia nel Canale di Sicilia ha dimostrato quanto sia enorme l’impotenza ad affrontare un fenomeno irrisolvibile (quelli di domenica sono annegati – uomini, donne e bambini – a pochi metri dalla salvezza), perché anche tra i popoli è operante il principio dei vasi comunicanti.

Matteo Renzi ha posto il problema a Barack Obama durante l’incontro alla Casa Bianca. Immaginiamo che il presidente Usa gli abbia spiegato con quante difficoltà riescono a controllare la frontiera con il Messico. Da noi, quando ci vengono sbattuti in faccia drammi umani così crudeli, sono tanti quelli che si mettono a suggerire soluzioni che, a loro dire, sarebbero a portata di mano.

Matteo Salvini parla di organizzare un blocco navale davanti alle coste libiche (fuori dalle acque territoriali?) per respingere le ‘’carrette della morte’’. E con quelli che cercano di forzare il blocco (tutti i blocchi sono sempre stati forzati) quali sono le ‘’regole di ingaggio’’ della Marina Militare? Li prendono a cannonate?

Altri propongono un blitz aereo per bombardare il naviglio degli scafisti nei porti libici. Un’azione siffatta sarebbe assolutamente giustificata; ma quanto servirebbe? Quella degli scafisti non è la Home Fleet di Sua Maestà Britannica. I gommoni si possono acquistare in qualsiasi supermercato e partono da qualunque spiaggia. Poi c’è la litania del ‘’deve intervenire l’Europa’’. Come se non sapessero che il Piano (europeo) Triton è molto meno efficace dell’Operazione (italiana) Mare Nostrum.

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‘’A quanto mi risulta l’irritazione nei suoi confronti è enorme. L’appellativo più utilizzato in Europa è ‘’quell’incosciente radical chic’’. Così Romano Prodi a proposito del ministro greco Varoufakis in un’intervista sul Quotidiano Nazionale. Poi il professore prosegue: ‘’Detto questo, a suo modo mi è simpatico’’. A me non lo è.

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In una trasmissione televisiva, Enrico Letta annuncia l’intenzione di dimettersi dalla Camera per dedicarsi interamente all’insegnamento. Al conduttore (Fabio Fazio), che gli chiede se ha informato Matteo Renzi, risponde: ‘’Adesso lo sa’’.  Peccato. Confidiamo, però, nella sua promessa di non dimettersi dalla politica.

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Chapeau per il cardinale Angelo Bagnasco, autorevole presidente della CEI, il quale, dopo l’avviso di garanzia a Raffaella Paita, ha fatto notare, con grande coraggio civile, che certi eventi esplodono sempre in particolari momenti (noi leggiamo: quando ci sono delle elezioni).

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