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La Resistenza, fatto politico e rivolta morale

Pubblichiamo l’editoriale di “Fabbrica Società”, il giornale della Uilm, che sarà on line dal 26 aprile

Nel Settantesimo anniversario della Liberazione nazionale, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, coglie l’essenza di quel che è l’impegno civile tra utile memoria e difficoltà contingente. I valori di democrazia, libertà, giustizia sociale vanno costantemente attuati nella vita quotidiana, proprio oggi che la ricomposta immagine della Resistenza, come osserva il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, ”diventa parte integrante di quel più generale recupero della nostra memoria storica e dell’identità nazionale”. In questo frangente, dal  punto di vista economico sindacale, esistono fatti che ci preoccupano, e altri che ci fanno ben sperare.

Tra i primi risalta la vicenda Whirpool, caratterizzata dal piano industriale della multinazionale Usa che, tra le altre cose, prevede la chiusura totale dello stabilimento ex Indesit di Carinaro. Si tratta di una scelta ingiusta, perché contribuisce alla già pesante deindustrializzazione del Mezzogiorno. Per questo abbiamo chiesto al “management” del colosso americano di cambiare il piano e di mantenere in vita la fabbrica casertana. Sarà lotta dura per riuscire nell’intento, ma è un’azione che va compiuta in difesa del lavoro in una terra difficile, ferita dalla presenza della camorra.

Tra le notizie buone, invece, è opportuno segnalare la nuova politica retributiva che Sergio Marchionne, ad di Fca, ha proposto ai sindacati. Si tratta, in effetti, del tentativo di difendere la capacità del lavoro italiano nella concorrenza globale; della possibilità di realizzare relazioni industriali davvero partecipative; della volontà di fare dell’Italia il luogo dove sia possibile investire nel manifatturiero, producendo auto belle dal punto di vista estetico e funzionali da quello tecnologico.

La maggioranza dei sindacati italiani è disponibile a condividere questa scommessa. La fase economica, però, non è ancora propizia. Veniamo a conoscenza di dati che, tuttora, dimostrano  l’andamento negativo di alcuni dei principali settori manifatturieri come quelli tessile, dell’abbigliamento, della metallurgia, del legno, della carta. Incoraggiano, ma non rassicurano, i primi segni più davanti ai decimi percentuali riguardanti la crescita della produzione industriale e del Pil. Eppure, l’Italia dal Primo maggio avrà gli occhi puntati addosso per i sei mesi di durata dell’ Esposizione universale a Milano.

L’Expo sarà inaugurata dalla Turandot di Puccini, in scena al Teatro della  Scala. Ben altre sinfonie sentiranno le migliaia di giovani assiepati dal pomeriggio del giorno stesso in piazza San Giovanni a Roma per ascoltare il “Concertone” giunto alla venticinquesima edizione. Il tema della manifestazione musicale è “La solidarietà fa la differenza. Integrazione,lavoro,sviluppo. Rispettiamo i diritti di tutti, nessuno escluso”. Parole che saranno scandite anche nei comizi mattutini a Pozzallo, in provincia di Ragusa, dai tre segretari generali di Cgil,Cisl e Uil.

“Crediamo – sottolinea Carmelo Barbagallo – che occorra creare dei corridoi umanitari e distribuire i migranti sbarcati sulle nostre coste tra tutti i Paesi della Ue”. Nonostante la rivolta morale che cresce, però, la solidarietà fatica a farsi sentire in Europa.

Antonello Di Mario, Direttore di “Fabbrica Società”

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