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Ecco cosa succederà nel mercato del lavoro con il Jobs Act

Alla luce delle novità del Jobs act Poletti 2.0 gli osservatori si chiedono se, per quanto riguarda le assunzioni a tempo indeterminato, produrranno maggiori effetti l’istituzione del contratto a tutele crescenti (caratterizzato da una sostanziale riduzione delle tutele contro il licenziamento ingiustificato) oppure il robusto incentivo (8.060 euro l’anno per un triennio ai datori per ciascun dipendente assunto a tempo indeterminato nel 2015) previsto, a decorrere dal 1° gennaio, nella legge di stabilità.

E’ evidente che tra i due provvedimenti esiste un effetto combinato, ma l’indagine non è priva di significato, perché se risultasse prevalente l’impatto delle misure di sgravio, occorrerebbe chiedersi che cosa potrebbe succedere se esse venissero a mancare (non può durare a lungo che, su tre anni di retribuzione, uno sia praticamente a carico dello Stato). Così l’Arifl (l’Agenzia regionale del lavoro) ha monitorato le assunzioni a tempo indeterminato, avviate in Lombardia, nei primi due mesi dell’anno, quando il contratto di nuovo conio non era ancora entrato in vigore (il che è avvenuto dal 7 marzo).

Dai dati emerge una netta contrazione (-12,6%) delle assunzioni a tempo indeterminato nel IV trimestre del 2014 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (mentre crescono dell’8% i contratti a termine). A gennaio e febbraio del 2015 l’andamento dei flussi si ribalta. Gli avviamenti al lavoro con contratti a tempo indeterminato aumentano del 18,7% (rispetto ai primi due mesi del 2014), mentre quelli a termine diminuiscono dell’0,6%, anche se in valore assoluto i secondi (113.700) sono superiori ai primi (83.565).

In sostanza – rileva l’indagine – ‘’c’è stato un rallentamento delle assunzioni nel IV trimestre (2014, ndr) in attesa degli sgravi nel primo trimestre (2015, ndr)’’. Il bonus per il contratto a tempo indeterminato ha provocato la ‘’cannibalizzazione’’ di altre tipologie contrattuali, tra cui – ciò è grave – l’apprendistato che registra nei primi due mesi dell’anno un arretramento del 10% rispetto al medesimo periodo del 2014. Considerando tutte le tipologie contrattuali, il saldo fra avviati e cessati, nel primo bimestre, è positivo per 67.543 unità, ma in calo del 3,3% rispetto a gennaio e febbraio dell’anno scorso.

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