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Cosa succede tra Cina e Vaticano?

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class Editori, pubblichiamo l’articolo di Antonino D’Anna uscito sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi

La Cina allenta un po’ le maglie sui cattolici clandestini, anche in funzione di contenimento del terrorismo islamico. Succede, dicono Oltretevere, grazie alla presidenza di Xi Jinping, un politico indicato come attento ai culti tradizionali cinesi, ma anch’egli preoccupato dall’eventuale avanzata del terrorismo di matrice islamica che sta cercando di infiltrarsi nell’ex Celeste Impero. È anche per questo motivo, si dice a Roma, che Pechino avrebbe allentato un poco i giri di vite contro gli otto milioni di cattolici clandestini rimasti fedeli al Papa (considerato il capo di una nazione straniera) e mai transitati nell’Associazione Patriottica, la Chiesa acefala non in comunione con il Vaticano e che non riconosce l’autorità pontificia.

CHIESE PIENE E SACERDOTI IN MOVIMENTO

In effetti, giunge voce in Vaticano che a Shanghai quest’anno le chiese sono state piene più del solito in occasione della Pasqua. A Hong Kong, secondo Asianews, il vescovo locale cardinale John Tong Hon ha annunciato 3.600 battesimi in quest’occasione. Non solo: l’agenzia Fides riferisce che sono stati organizzati ritiri spirituali (a Xuan Hua, dal 16 al 20 marzo), con la presenza di 130 fedeli che hanno ascoltato sacerdoti e religiose discutere sulla famiglia e sul Sinodo che si terrà a fine anno. Sacerdoti in movimento anche nella Mongolia interna, diretti anche nelle comunità più remote e senza un sacerdote residente. La diocesi di Hong Kong ha visto il 14 marzo una Via Crucis ecumenica con cristiani di ogni denominazione: si è pregato per i poveri, i cristiani perseguitati e la loro unità. Ogni stazione è stata commentata da un sacerdote cattolico o da un pastore protestante.

LA RINASCITA DELLA COMUNITA’ CATTOLICA

Il South China Morning Post, il 9 aprile scorso, ha parlato della rinascita di un villaggio di cattolici tibetani, Cizhong, dove una piccola comunità cattolica esiste da circa un millennio e in cui – ricorda il giornale – “Le case sono decorate con icone e immagini di Gesù, la Madonna e persino Papa Francesco”. E ancora: “Mentre il governo centrale è sospettoso verso il cattolicesimo e il buddhismo tibetano in generale, qui le autorità sono generose nel sostegno alla chiesa locale”. E il rapporto coi buddisti sereno, al punto da realizzare festival interreligiosi. Cizhong è diventata una meta turistica.

COME PROGREDISCE IL RAPPORTO

Insomma, i rapporti tra il Vaticano e la Cina hanno più sfaccettature. Oltretevere si dice che uno degli elementi di distensione con Pechino è stato rappresentato dall’azione del segretario di Stato Pietro Parolin e della messa a riposo del cardinale Joseph Zen Ze-kiun, il vescovo emerito di Hong Kong classe 1932 e indicato in passato come un “falco”, fautore della linea dura con la Cina sotto il papato di Benedetto XVI. Ma è ancora presto per parlare di “normalizzazione” dei rapporti o di un modus vivendi. Tra alti e bassi, però, l’impressione è che i rapporti stiano molto lentamente cercando di progredire.

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