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Ecco quanto Expo 2015 farà lievitare il Pil. Report Prometeia

Prometeia ritocca al ribasso la crescita italiana per il primo trimestre 2015 (a +0,1% rispetto a +0,2%) e conferma la crescita del Pil 2015 a +0,7%. Il rafforzamento avverrà nei due trimestri centrali dell’anno (grazie anche ad Expo, che vale lo 0,2% del Pil).

Prometeia rivede leggermente al rialzo la crescita italiana nei prossimi due anni, (+1,6% nel 2016 e +1,4% nel 2017). Nel 2018-2022 la nostra economia dovrebbe tornare a crescere con regolarità: +1,2% rispetto all’1,4% medio Ue. Per l’Italia il Piano Juncker potrebbe valere lo 0,1% di Pil sia nel 2016 che nel 2017.

La Grecia potrebbe percorrere la stessa strada di Cipro: chiusura delle banche per un determinato periodo di tempo e controllo sui movimenti di capitali all’interno del paese e transfrontalieri. Prometeia non esclude una circolazione interna alla Grecia di strumenti di pagamento paralleli (tipo I Owe You) per sopperire alla mancanza contingente di fondi.

Nel 2015 per l’Italia Prometeia stima un’occupazione in crescita dello 0,4%. Tasso di disoccupazione stabile al 12,7%, per poi scendere sotto l’11% alla fine del 2017. Significativi gli effetti dell’abolizione dell’Irap e della decontribuzione sul costo del lavoro, il cuneo fiscale si ridurrà in misura sostanziale
Le misure di sgravio della Legge di Stabilità 2015 troveranno copertura solo parziale: l’aumento netto di disavanzo nel 2015 sarà di circa 10 miliardi (0,7% del Pil) a fronte dei 6 miliardi indicati.

Banche, Prometeia stima un rallentamento della dinamica delle sofferenze a partire dal 2015 (da 17,8% di fine 2014 a 5,2% nel 2017). Il QE potrebbe liberare liquidità nel sistema bancario per oltre 35 miliardi nel 2015 e oltre 31 miliardi nei primi nove mesi del 2016.

Mercati, la previsione di Prometeia è che nei prossimi mesi il rendimento del decennale tedesco si azzeri e che l’Euribor a tre mesi rimanga su valori negativi
Complessivamente la crescita del Pil mondiale sarà leggermente superiore a quella del quinquennio 2012-2017 (+3,3%), ma inferiore in modo più consistente rispetto a quella degli anni 2002-2006, quando fu del 4,2%.

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