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Come prosegue l’harakiri di Forza Italia

La Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige sono certamente regioni ‘’speciali’’ anche dal punto di vista politico. Ma la sconfitta di Forza Italia nelle elezioni amministrative è clamorosa. E’ inutile cercare dei pretesti e prendersela con la classe dirigente locale (la quale ha sicuramente quei difetti che hanno tutte le classi dirigenti locali del partito dell’ex Cav). Quando si teorizza che per competere è sufficiente il carisma di Silvio non ci si può lamentare dei ‘’fiduciari’’ che agiscono nel territorio. Per fortuna non è stato candidato Franco Frattini. Lo avrebbero costretto a perdere contro il ragazzotto di turno.

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Giù le mani da David Cameron. La legge elettorale del Regno Unito non ha nulla da spartire con l’Italicum. I Tory hanno vinto le elezioni perché i loro candidati hanno conquistato 330 collegi uninominali; non perché la loro lista ha ottenuto il 36% dei suffragi. Se Cameron non disponesse della maggioranza assoluta, adesso sarebbe al lavoro per formare un governo di coalizione, senza dover ricorrere al ballottaggio tra le prime due liste. Inoltre, l’elettorato ha potuto scegliere, uno per uno, i candidati. Cosa che da noi non avverrà per i capilista.

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Con buona pace di Matteo Salvini la questione degli ‘’esodati’’ si sta rivelando un problema largamente risolto. Nel corso della passata e dell’attuale legislatura sono state varate ben sei ‘’salvaguardie’’, finanziate, a regime, con 12 miliardi. Sono già stati erogati circa 70mila trattamenti, a fronte di 109mila casi certificati e di 170mila soggetti tutelati.

Nel dare attuazione ai singoli interventi ci si è accorti che gli stanziamenti erano maggiori del fabbisogno, per cui vi sono stati anche dei risparmi (con i quali si è finanziata in parte la sesta operazione di salvaguardia).

Poiché una parte delle forze politiche, non solo di opposizione, continuava a battere la grancassa sul ‘’dramma’’ degli ‘’esodati’’ (nonostante che i circuiti televisivi avessero voltato pagina, ormai stanchi di ‘’rammendare le solite vecchie calze’’), la Commissione Lavoro del Senato ha assunto, su proposta di Pietro Ichino, una lodevole iniziativa: le persone che ritenevano tuttora irrisolto il loro problema (di essere cioè rimaste senza lavoro e senza pensione a causa dei nuovi requisiti della riforma Fornero) erano invitate a scrivere illustrando il loro caso, su di un apposito sito. Bene.

Sapete in quanti hanno risposto? Meno di mille. C’era d’aspettarsi che i Comitati degli ‘’esodati’’ – già beniamini dei talk show durante la XVI legislatura – fornissero la loro collaborazione allo scopo di palesare quelle inadeguatezze delle misure di salvaguardie che loro denunciano. Invece, hanno boicottato l’iniziativa, invitando i loro iscritti a non rispondere.

Che dire? La verità non è quella che raccontano.

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