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Elezioni regionali, i subbugli in casa Udc

Nuovo colpo di scena alle elezioni in Campania. A regalare l’ennesima sorpresa a pochi giorni dal voto è ancora una volta l’area centrista. Se infatti la notte prima della scadenza per la presentazione delle liste, tra il 30 aprile e l’1 maggio, l’ex presidente del consiglio Ciriaco De Mita ha stretto l’alleanza con il candidato del Pd, Vincenzo De Luca, portando l’Udc a sinistra quando invece era già stata data per assodata l’alleanza con il centrodestra in continuità rispetto agli ultimi 5 anni di governo, ecco che adesso Pierferdinando Casini ha dichiarato ai quattro venti il suo sostegno al candidato forzista Stefano Caldoro.

LA POSIZIONE DI CASINI

L’ex presidente della Camera e attualmente presidente della Commissione Esteri del Senato, senza però più incarichi nell’Udc, si è presentato due giorni a Napoli al fianco del governatore Caldoro. “Al Sud servono persone credibili, serie, perbene, persone che sappiano rappresentare con decoro le istituzioni – ha detto -. Mi auguro che Caldoro possa continuare il suo mandato perché in questi anni ha rappresentato con grande serietà e buon senso Napoli e la Campania”. Inevitabile dai cronisti è arrivata la domanda sulla scelta di De Mita di portare l’Udc in alleanza con il Pd, con il benestare dei vertici romani. “Non mi interessa – risposto Casini liquidando la questione in poche battute -, sono questioni di cui non mi occupo, non ho né titolo né voglia di sindacare quello che hanno ritenuto di fare”. Nei giorni immediatamente successivi all’annuncio della clamorosa alleanza, era stato invece il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, a rivendicare un proprio ruolo nella conduzione di questa trattativa benedicendola di fatto dall’alto. A difendere il patto Udc-Pd ci ha pensato poi ieri il nipote di Ciriaco, ossia il deputato Giuseppe De Mita, già presidente della giunta Caldoro e tra i principali sostenitori del passaggio a sinistra, che ha accusato Casini di aver affossato l’Udc.

CHE COSA SUCCEDE

Nel fare l’alleanza col Pd, i De Mita però in Campania hanno perso qualche pezzo. Prima dell’accordo con De Luca era infatti passato all’Ncd il presidente uscente del consiglio regionale, Pietro Foglia, che ha avuto parole di fuoco contro il suo ex mentore e ha deciso di sfidarlo proprio nel collegio irpino di Avellino. All’indomani dello strappo demitiano, anche l’ex coordinatore regionale dell’Udc e assessore uscente della giunta Caldoro, Pasquale Sommese, si è schierato con gli alfaniani, candidandosi con Area Popolare nel collegio di Napoli, lui che nel 2005 aveva messo per la prima volta piede in Regione con la Margherita per poi tornarci 5 anni dopo con l’Udc. Nei territori la diaspora più significativa tra i centristi si è registrata a Salerno, dove proprio la settimana scorsa è stata organizzata un’iniziativa ribattezzata “L’Udc coerente con Caldoro” con dirigenti nazionali come Ciro Alfano e Vincenzo Inverso e un ospite d’eccezione come l’ex senatore ed ex ministro Francesco D’Onofrio. Tutti esponenti dello scudocrociato che di andare sotto l’ombrello di De Luca non ne vogliono sapere. Discorso analogo va fatto per il Sannio; il segretario provinciale dell’Udc a Benevento, Gennaro Santamaria, si è infatti fatto vedere due giorni fa a Napoli al fianco di Casini, convinto che le parole dell’ex presidente della Camera rafforzino la sua scelta di non presentare la lista elettorale in quel collegio. “E’ la testimonianza che la parte più rappresentativa e consistente dell’Udc campano è rimasta coerentemente al fianco di Caldoro” ha detto.

LA MAPPA REGIONALE DELLO SCUDOCROCIATO

Non è solo la Campania la regione dove l’Udc s’è trovata divisa sul candidato da sostenere. Nelle Marche, ad esempio, buona parte del partito guidato dal segretario regionale Antonio Pettinari, ha optato per il candidato del Pd Luca Ceriscioli, mentre Cesa e altri dirigenti locali hanno sposato il progetto del governatore uscente Gian Mario Spacca con Marche 2020 e Forza Italia. Discorso analogo in Liguria, dove l’Ncd tramite la lista di Area Popolare è entrato in alleanza con il berlusconiano Giovanni Toti (e insieme alla Lega di Matteo Salvini) mentre l’Udc ha preso altre strade. In provincia di Savona si è schierata con la candidata del Pd, Raffaella Paita, che comunque può contare su diversi ex esponenti dello scudocrociato nelle liste a lei collegate. Così anche in Puglia, dove l’Udc ha stretto un’alleanza col Pd di Michele Emiliano mentre l’Ncd sostiene il fittiano Francesco Schittulli.

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