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Metroweb, tutti i fili dell’alleanza fra Vodafone, Wind e Cassa depositi e prestiti

Suggellato il patto pubblico-privato sulla banda ultralarga con l’alleanza a quattro tra Wind, Vodafone, e i due soci di Metroweb, F2i e Fsi, per il futuro della Rete di nuova generazione in fibra ottica, non resta che attendere il Decreto comunicazioni assicurato dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli entro questa settimana e le mosse di Telecom, al momento esclusa dai disegni governativi che hanno come perno Metroweb.

L’INTESA

I due operatori privati, Wind e Vodafone, hanno firmato venerdì scorso una lettera di intenti con F2i ed FSI per investire in Metroweb e candidarsi così a realizzare il piano del Governo sulla banda ultralarga. L’accordo definisce a grandi linee il piano industriale e le aree sulle quali investire.

Secondo le intenzioni dell’esecutivo, Metroweb, controllata con il 53,8% da F2i, il fondo infrastrutturale partecipato dalla Cassa depositi e prestiti e dalle banche guidato da Renato Ravanelli, e partecipata dal Fondo strategico italiano di Cdp (46,2%), dovrebbe infatti diventare il veicolo per la realizzazione della Rete di nuova generazione. La nuova Metroweb vedrebbe nell’azionariato quindi come parte pubblica il Fondo strategico Fsi (100% di Cassa depositi e prestiti), guidato da Maurizio Tamagnini.

L’intesa “è vista come una vittoria di Cassa depositi e prestiti e del suo presidente Franco Bassanini, che presiede anche Metroweb. Ad avere spinto in questa direzione è infatti Cdp, che fa capo al Tesoro e ha quote in entrambi i fondi soci di Metroweb”, ha scritto oggi il Corriere Economia.

L’ACCORDO

“Il progetto è aperto ad altri operatori e investitori che condividano l’obiettivo di costruire un’infrastruttura nazionale della fibra secondo le linee e modalità identificate nel piano Banda Ultra Larga approvato dal Governo”, si legge in una nota siglata da tutti i partecipanti all’intesa. “I sottoscrittori – prosegue la nota – sono disponibili a collaborazioni e attività sinergiche con istituzioni o altre imprese, utili ad assicurare la più ampia e rapida realizzazione del progetto”.

“Il documento ricalca la missiva siglata a marzo scorso da Vodafone, senza alcuna indicazione di prezzo ma solo una dichiarazione di intenti finalizzata alla stesura del piano industriale che Vodafone e Wind hanno intenzione di realizzare con Metroweb”, ha spiegato Francesca Gerosa su Milano Finanza.

LE MOSSE DI TELECOM E ENEL

Per lo stesso obiettivo, ma da un versante diverso si stanno muovendo Telecom e Enel (leggi qui le ultime mosse di Enel): “Dopo la decisione di chiudere la partita su Metroweb, il colosso tlc ha costituito un gruppo di lavoro insieme a Enel per esaminare la fattibilità di un progetto in comune per lo sviluppo della rete in fibra ottica”, si legge su Italia Oggi che ricorda “che Telecom Italia ed Enel hanno già firmato un accordo di cooperazione per sviluppare la diffusione capillare sul territorio della fibra”.

I RAPPORTI CON TELECOM

“Con l’ingresso di Wind prevale insomma la linea di Stato (Fsi) su quella manageriale di F2i che, non è un mistero, avrebbe preferito accogliere Telecom in Metroweb, ottenendone il giusto prezzo naturalmente”, ha scritto Alessandra Puato sul Corriere Economia. Il progetto è però aperto a tutti gli operatori e non è quindi escluso un possibile ingresso da parte dell’azienda guidata da Patuano.

L’ex-incumbent sembra però aver dichiarato chiuse al momento le trattative portate avanti nei mesi scorsi con i principali azionisti di Metroweb. Per far parte della nuova società Telecom ha dichiarato infatti fin da subito di volerne acquisire la maggioranza. Desiderio che si è però scontrato con la volontà di Cdp e le dichiarazioni dell’Antitrust, secondo cui i finanziamenti pubblici dovranno andare a un operatore di rete “puro”, partecipato da diversi operatori, di cui nessuno in posizione di controllo.

CON O SENZA TELECOM

La nuova alleanza potrà fare a meno di Telecom? “E’ improbabile che Metroweb, senza Telecom Italia, vada avanti nel suo progetto di realizzare una rete a banda larga nazionale principalmente con tecnologia ftth, perché dovrebbe mettersi in concorrenza con Telecom, che ancora detiene il 60% circa di quota di mercato nel fisso”, ha scritto Stefano Rebaudo su Reuters.

LO SCENARIO

Ecco quale potrebbe essere adesso lo scenario secondo gli esperti di Banca Akros: “Una competizione tra Telecom Italia da un lato con Fastweb, partner in FTTB, e dall’altro Vodafone, Wind e Metroweb. Enel potrebbe essere considerata neutrale, in quanto il governo probabilmente proibirà un accordo esclusivo con TI”.

 

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