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Così Parnasi e Caltagirone giocano sul nuovo stadio della Roma di Pallotta

Nonostante lo scandalo mafia capitale che si è abbattuto sul Campidoglio e la Regione Lazio, prosegue l’iter per l’approvazione e la realizzazione del nuovo stadio della Roma. Un percorso ancora lungo – iniziato con l’insediamento dell’imprenditore statunitense, James Pallotta, al vertice della società calcistica nel 2012 – che passa necessariamente attraverso le amministrazioni guidate da Ignazio Marino e Nicola Zingaretti. Ieri nuova tappa di avvicinamento all’inizio dei lavori, con l’incontro che ha visto sedersi, da una parte, il sindaco di Roma e, dall’altra, il costruttore Luca Parnasi in compagnia dell’uomo di Pallotta per il dossier stadio, Mark Pannes. Ma il quotidiano il Messaggero di Roma – da tempo non troppo entusiasta del piano – parla di “progetto incompleto” che rischia di far slittare tutto “al 2018”.

LA CONSEGNA DEL PROGETTO ESECUTIVO

Nel corso dell’incontro – durato circa 40 minuti – Pannes e Parnasi hanno formalmente consegnato a Marino il progetto esecutivo del nuovo stadio che sorgerà nella zona di Tor Di Valle – periferia a sud ovest della città – non lontano dall’aeroporto di Fiumicino. 800 pagine in cui sono condensati tutti i dettagli dell’opera, dall’impianto sportivo alle aree verdi passando per i necessari collegamenti infrastrutturali.

L’ITER DI APPROVAZIONE

Ora il Campidoglio dovrà verificare che il tutto sia rispondente alla delibera con cui il Consiglio Comunale di Roma ha dichiarato la pubblica utilità dell’opera lo scorso dicembre. Se tutto dovesse filare liscio, tra circa tre settimane il fascicolo passerà nelle mani della Regione Lazio per la conferenza dei servizi. Solo dopo questo passaggio decisivo – per il quale potrebbero occorrere fino a 180 giorni – potranno prendere il via i lavori.

COME SARA’ LA STRUTTURA

Il progetto – che si estende nel complesso su un’area di 125 ettari – è stato poi illustrato nel corso di una conferenza stampa nel quartiere dell’Eur, a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche Pallotta e Parnasi. Lo stadio avrà 52.500 posti a sedere ma sarà ampliabile fino a 60.000. Intorno, sarà realizzata una vera e propria cittadella con uffici, negozi, punti di ristoro, strutture sportive e d’intrattenimento. Su tutto si staglieranno le tre torri – grattacielo, alte circa 200 metri, disegnate dall’archistar, Daniel Libeskind.

I TEMPI E I COSTI DEL PROGETTO

Il nostro obiettivo è iniziare a costruire entro la fine dell’anno, poi ci vorranno 22/24 mesi per la realizzazione pratica dell’impianto”, ha detto Pallotta a proposito dei tempi di realizzazione. Quanto al costo complessivo, la cifra nel totale dovrebbe superare il miliardo di euro tutto compreso. Non si sa quali investitori saranno della partita – Pallotta ha preferito non rispondere alle domande sull’argomento – ma com’è ovvio che sia, soprattutto in un periodo come questo, non saranno utilizzati fondi pubblici. Pure le infrastrutture connesse al progetto saranno finanziate dai privati, con una cifra che, secondo gli attuali calcoli, dovrebbe aggirarsi sui 300 milioni di euro.

LE OPERE PUBBLICHE

Come accennato, quindi, con lo stadio dovranno essere realizzate le necessarie infrastrutture di collegamento. Da questo punto di vista, anzi, la delibera del Campidoglio lascia pochissimo spazio alle interpretazioni: l’impianto sportivo non potrà entrare in funzione prima del completamento delle opere pubbliche. Un piano che comprende, tra le altre cose, la realizzazione di un’apposita fermata della linea B della metro di Roma e interventi sulle principali strade dell’area, compresa l’autostrada Roma Fiumicino.

LO STADIO E MAFIA CAPITALE

Non sono preoccupato, questo è un progetto che va oltre le singole personalità politiche. E’ importante per l’Italia, per far capire che è un Paese in cui si può investire”. Sono state queste le parole con cui Pallotta ha risposto a chi gli chiedeva se fosse preoccupato dalla possibilità che l’inchiesta Mafia Capitale potesse ripercuotersi negativamente sul progetto del nuovo stadio. Una domanda inevitabile, considerato quanto sta avvenendo in questi giorni a Roma, con il rischio di scioglimento o di elezioni anticipate ancora dietro l’angolo.

LA SODDISFAZIONE DI MARINO

Con la presentazione del progetto definitivo si compie un altro importantissimo passo in avanti verso la realizzazione dello stadio della Roma. Si tratta di un’opera strategica non solo per il mondo dello sport, ma per l’intera città. È nostro compito ora effettuare le necessarie verifiche prima della trasmissione del progetto alla conferenza dei servizi regionale”. Secondo Marino, lo stadio potrà essere “uno strumento di crescita, occupazione e lavoro”. Confortanti in questo senso i numeri: 3.000 nuovi posti di lavoro nella fase di realizzazione e altri 3.000, successivamente, per il funzionamento e la gestione.

LE REAZIONI

Ad accompagnare le ultime novità un coro di sì, in primis da parte del mondo sportivo. Dal presidente del CONI Giovanni Malagò (“è importante che lo stadio della Roma possa vedere presto la sua realizzazione anche in vista della candidatura Olimpica di Roma 2024”) a quello della Lega Calcio, Maurizio Beretta, fino al patron della Juventus, Andrea Agnelli (alleato di Pallotta nel “palazzo” ma avversario in campo), in molti hanno dichiarato il loro appoggio al progetto. La politica romana, invece, – oggi frastornata dalle inchieste – si era già espressa lo scorso dicembre con l’approvazione della delibera che ha riconosciuto la pubblica utilità del nuovo stadio della Roma. In quell’occasione in Assemblea Capitolina ci furono 29 voti favorevoli e 8 contrari, tra cui quello in blocco del M5S.

I RILIEVI DEL MESSAGGERO DI CALTAGIRONE

Ecco cosa scrive oggi il quotidiano Il Messaggero diretto da Virman Cusenza: “E pensare che a dicembre il sindaco Marino ipotizzava addirittura la prima partita «a gennaio 2017», massimo «novembre». E invece, sei mesi dopo, l’apertura dello stadio slitta al 2018, presumibilmente non prima di settembre-ottobre, nel caso in cui l’iter proceda davvero molto spedito”. Quindi, aggiunge la cronaca del quotidiano del gruppo Caltagirone, “in ogni caso, dopo la fine naturale della consiliatura”.

(LE FOTO DELLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO)

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