Skip to main content

Che cosa ha detto il Papa in Ecuador

Almeno un milione di persone ha accolto il Papa al suo arrivo a Guayaquil, la seconda grande città dell’Ecuador dove ieri ha celebrato la messa nel parco Los Samanes. Una folla enorme ha accompagnato il corteo papale per quaranta chilometri.

LA PRIMA OMELIA E’ SULLA FAMIGLIA

L’omelia – la prima pronunciata nel viaggio in America latina – ha già fornito molti spunti di discussione. Il tema era rappresentato dalla famiglia, e l’omelia imperniata sul passo evangelico delle nozze di Cana ha dato l’occasione a Francesco anche di introdurre il prossimo Sinodo ordinario, che proprio di famiglia si occuperà. “La famiglia è una scuola dove il pregare ci ricorda anche che c’è un “noi”, che esiste un prossimo vicino, evidente: vive sotto lo stesso tetto, condivide con noi la vita e ha delle necessità”. In famiglia, ha aggiunto il Pontefice, “nessuno è escluso; lì «si impara a chiedere permesso senza prepotenza, a dire grazie come espressione di sentito apprezzamento per le cose che riceviamo, a dominare l’aggressività o l’avidità, e a chiedere scusa quando facciamo qualcosa di male”. Quindi, la definizione di famiglia come “ospedale più vicino, la prima scuola dei bambini, il punto di riferimento imprescindibile per i giovani, il miglior asilo gli anziani”.

“LA FAMIGLIA DEVE ESSERE AIUTATA E POTENZIATA”

La famiglia – dove “nulla si scarta e niente e è inutile” –, ha aggiunto il Papa, “costituisce la grande ricchezza sociale, che altre istituzioni non possono sostituire, che dev’essere aiutata e potenziata, per non perdere mai il giusto senso dei servizi che la società presta ai cittadini”. Servizi che “non sono una forma di elemosina, ma un autentico debito sociale nei confronti dell’istituzione familiare, che tanto apporta al bene comune”.

(IL PAPA IN ECUADOR NELLE FOTO DI PADRE SPADARO)

LE FRASI SUL SINODO

Quindi, l’accenno al Sinodo del prossimo ottobre, convocato per “maturare un vero discernimento spirituale e trovare soluzioni concrete alle molte difficoltà e importanti sfide che la famiglia deve affrontare nel nostro tempo”. A questo proposito, Bergoglio ha detto di più, inviando a “intensificare le preghiere perché persino quello che a noi sembra impuro, ci scandalizza o ci spaventa, Dio –facendolo passare attraverso la sua “ora” – lo possa trasformare in miracolo”.

“IL VINO MIGLIORE STA PER VENIRE”

Frase che a molti osservatori è parsa già una chiara indicazione dell’orientamento di Francesco riguardo l’assemblea sinodale, specie se considerata alla luce di quanto affermato poco dopo: “Il vino migliore sta per venire per ogni persona che ha il coraggio di amare. E viene anche se tutte le possibili variabili e le statistiche dicessero il contrario. Il vino migliore sta per venire per quelli che oggi vedono crollare tutto. Sussurratevelo fino a crederci: il vino migliore sta per arrivare, e sussurratelo ai disperati e a quelli con poco amore. Dio si avvicina sempre alle periferie di coloro che sono rimasti senza vino, di quelli che hanno da bere solo lo scoraggiamento; Gesù ha una preferenza per versare il migliore dei vini a quelli che per una ragione o per l’altra ormai sentono di avere rotto tutte le anfore”.

L’INCONTRO CON IL CLERO A QUITO

Più tardi, tornato a Quito, ha incontrato nella cattedrale metropolitana il clero locale, al quale ha in sostanza riassunto i cardini su cui ruota il suo lungo viaggio in America latina: “E’ la bellezza che siamo chiamati a diffondere, come buon profumo di Cristo: la nostra preghiera, le nostre buone opere, il nostro sacrificio per i più bisognosi. È la gioia di evangelizzare”.

(IL PAPA IN ECUADOR NELLE FOTO DI PADRE SPADARO)

LE CONSONANZE CON IL CAPO DELLO STATO CORREA

Il giorno prima, nel suo primo discorso in terra ecuadoriana, il Papa aveva garantito al presidente Rafael Correa “l’impegno e la collaborazione della Chiesa” nella difesa delle “minoranze più vulnerabili, che sono il debito che ancora ha tutta l’America latina”. Francesco (a braccio) aveva ringraziato Correa per la “conoscenza” del suo pensiero. In effetti, il capo dello stato dell’Ecuador aveva citato ben tre documenti papali: la costituzione conciliare Gadium et spes sulla chiesa nel mondo contemporaneo, l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium e l’enciclica Laudato Sì.

IL RISCHIO DI STRUMENTALIZZAZIONI POLITICHE

Il quotidiano spagnolo El Mundo ha messo al confronto i due discorsi, quello di benvenuto di Correa (durato 12 minuti) e quello di ringraziamento di Francesco (che ha portato via 5 minuti di tempo), per sostenere che se il presidente ha ricevuto il Papa con la politica, quest’ultimo ha risposto con la dottrina (“Correa recibe al Papa con politica y Francisco responde con doctrina”) .Un discorso “dalle forti connotazioni politiche” per il Mundo, che ha confermato il rischio da parte del governo di strumentalizzare la visita papale.

IL PROGRAMMA DI OGGI

Programma fitto anche quello odierno. Alle 9 locali (le 16 italiane) incontrerà i vescovi dell’Ecuador nel Centro congressuale del Parco del Bicentenario. Un’ora e mezza più tardi, celebrerà la messa. Nel pomeriggio sudamericano (notte in Italia) incontrerà il mondo della scuola e dell’università, la società civile e infine visiterà privatamente la “Iglesia de la Compania”.

(IL PAPA IN ECUADOR NELLE FOTO DI PADRE SPADARO)

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter