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“Gay Cartoon” e “Drag Queen” per i bambini romani

Il 31 luglio scorso il “Rainbow MagicLand”, il parco dei divertimenti di Roma-Valmontone che offre “attrazioni per grandi e per bambini”, ha ospitato uno “spettacolo” dello staff del noto locale gay, lesbo, trans & Co. “Muccassassina”. L’evento, intitolato “We Love Cartoons– T Dance Party”, che si è tenuto proprio nello stesso giorno, venerdì, nel quale sono abituali, fino a notte fonda, le “performance” a luci rosse organizzate dal locale romano diretto fino al 2002 (e per nove anni) dall’ex parlamentare di Sel Vladimiro Guadagno (“in arte” Vladimir Luxuria), ha suscitato non poche perplessità da parte di alcuni operatori e famiglie romane, tanto più che, come si legge nel sito del Parco www.magicland.it, “per i bambini fino a un metro, l’ingresso è gratis!”.

locandina Magic Land, indottrinamento gender estivo per bambini

THEY LOVE (GAY) CARTOONS

Per accedere allo spettacolo omosessualista, in realtà, il “Rainbow MagicLand” ed il locale organizzatore hanno previsto “un prezzo speciale di solo 15 euro” ma, è un fatto, che per l’ingresso al parco l’afflusso dei più piccoli è assolutamente gratuito. Attrarli poi con le gigantografie e le sigle dei cartoni animati da loro più amati diventa poi un “gioco da ragazzi”.

La musica e l’animazione di “Muccassassina”, insieme alle attrazioni del parco, hanno quindi “animato” la sera e la notte del 31 luglio, presentando dalle 19.00 alle 02.00 “un T dance party dedicato al mondo dei cartoons”. Con l’accompagnamento delle sigle dei più noti cartoni, dalle Winx a Lupin e Candy Candy, da Sailor Moon a L’uomo Tigre, ai bambini sono state offerte le esibizioni di “Favolose drag queens” insieme a “show” direttamente tratti dal repertorio della “Muccassassina Dance Company”. La “Direzione Artistica” del T dance party, naturalmente, è stata affidata all’attuale successore di “Luxuria” alla guida del “Muccassassina”, cioè Diego Longobardi.

LA SEDE A 200 EURO

Lo staff della nota discoteca romana, che è diventata un punto di riferimento internazionale dei movimenti pro-LGBT (sigla che significa, per chi ancora non lo sapesse, “Gay-Lesbiche-Bisessuali-Transessuali”), nasce nel 1990 per procacciare finanziamenti all’allora in bolletta “Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli”, il gruppo omosessualista romano che ha organizzato, fin dal 1994, il “Gay Pride” nella Capitale. Successivamente “Muccassassina” ha perso questa funzione strumentale di auto-finanziamento del “Mario Mieli”, anche perché le esigenze economiche dell’associazione omosessualista sono state sopperite attraverso “una  fitta rete di rapporti politici instaurati a tanto a livello locale quanto a livello nazionale e, all’attivo, un elenco di progetti realizzati in diversi ambiti col sostegno di istituzioni varie tra cui Campidoglio, Regione Lazio e diverse realtà sanitarie di primo piano” (Valentina Conti, I nuovi elenchi di Affittopoli/4. Anche il “Mario Mieli” baciato dalla fortuna, in Il Tempo, 23 febbraio 2015, p. 4).

Questo almeno  fino a quando lo scandalo dell’“Affittopoli romana” non ha investito anche la “cultura delle differenze”. Nelle liste degli immobili di proprietà del Comune di Roma ceduti ad affitti stracciati (ed anche non pagati) finite nelle mire delle indagini giudiziarie in corso, infatti, figura pure la sede del circolo di cultura omosessuale “Mario Mieli” di via Efeso, in zona San Paolo (storico quartiere di Roma). Come ha recentemente denunciato in un’inchiesta il quotidiano romano Il Tempo”, “per i locali al civico 2, l’associazione indipendente che si basa sul volontariato, roccaforte dei diritti del mondo LGBT vicina alla sinistra, guidata per anni da Imma Battaglia (candidata Pd, attuale consigliere capitolina targata Sinistra Ecologia e Libertà) e ora capitanata da Andrea Maccarrone, paga 235,61 euro di affitto mensile. La struttura è ristrutturata solo in alcune parti, ma l’affitto, per i canoni standard della zona, è del 40% circa al di sotto della media” (V. Conti, art. cit.).

IL SOSTEGNO DI MARINO

D’altra parte, il Comune guidato dal sindaco Ignazio Marino (Pd), favorevole fino alle barricate all’approvazione da parte dell’Assemblea Capitolina del “Registro delle Unioni civili”, anche omosessuali, non poteva che confermare questa “linea” anche in fatto di “saldi concessori”. Ed i legami del sindaco della Capitale con la principale lobby omosessualista romana non sono mai venuti meno, come dimostra la sua recente partecipazione pubblica alla festa del venticinquesimo anniversario di “Muccassassina”, con una “una notte trasgressiva, tra go-go boys che scoppiano di muscoli, drag queen favolose, ragazzi su tacchi o sneakers, coatti gay-friendly e corpi vogliosi che si intrecciano nelle dark room e si sfiorano in pista” (Marco Pasqua, Muccassassina festeggia i 25 anni: festa con Gerini, Golino e Cucinotta, in Il Messaggero, 31 gennaio 2015).

Alla serata del “Mucca”, organizzazione che costituisce “l’anima ludica del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, con il quale condivide le battaglie sui diritti civili” è intervenuto il 31 gennaio scorso anche il sindaco Marino, accompagnato allora dal suo vice Luigi Nieri: “Il primo cittadino, che si è a lungo intrattenuto con gli organizzatori del Mario Mieli, ha sottolineato “il ruolo chiave di questo luogo per Roma e per la comunità omossessuale”. Parlando dal palco, il primo cittadino ha ricordato a tutti l’importanza dell’istituzione del registro delle unioni civili, invitando le coppie a iscriversi. […] Insieme a Marino c’era anche Alessandra Cattoi, assessore al Patrimonio, che ha rivelato di essere stata un’assidua frequentatrice della festa: “Erano gli anni in cui si svolgeva al Palladium e c’era un bel clima. Lo stesso che ho ritrovato questa sera”. E per celebrare i 25 anni, ha ballato anche lei, insieme a Imma Battaglia, consigliera di Sel e, da sempre, in prima linea per i diritti delle persone Lgbt” (M. Pasqua, art. cit.).

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