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Stragi in Libia e Irak firmate Isis

Ancora terrore e orrori in Irak e Libia. In un attacco a Sirte, la città al nord della Libia dove è nato Muammar Gheddafi, gli estremisti islamici hanno ucciso 30 persone. Secondo la catena britannica Sky News, i terroristi sono entrati in una zona residenziale in un sobborgo di Sirte e hanno sparato contro gli abitanti. La strage sarebbe una reazione contro l’uccisione del leader salafita Khaled Ben Rjab.

MASSACRO AL MERCATO 

A Baghdad, invece, è salito a 54 morti il numero di morti dopo l’esplosione in un mercato a Yamila nella zona di Sadr City, all’est della città. Al Jazeera sostiene che tutte le vittime erano venditori di frutta e verdura.

RIVENDICAZIONE DI ISIS

Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato con un comunicato diffuso su internet: “Così i sciiti potranno capire come è bombardata la nostra gente musulmana”. A Sadr City vivono circa due milioni di musulmani a maggioranza sciita.

SCONTRO DI FORZE

A giugno 2014 Isis ha preso il controllo di molte zone dell’Irak. Le autorità irachena cercano di respingere i jihadisti, grazie al sostegno della coalizione internazionale, guidata dagli Stati Uniti. Ma le forze che si scontrano sono tante e le tensioni sono in aumento. Il ministro della Difesa libico uscente ha annunciato l’inizio di un’operazione militare per liberare la città di Sirte dalla violenza di Isis. “L’obiettivo è la lotta contro il terrorismo e l’eliminazione di Isis”, ha spiegato lo Stato maggiore del governo parallelo.

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