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Novità e record di Facebook

Facebook fa il botto, di novità e di numeri. Da una parte è nata una nuova sfida – quella tra Siri e M, la nuova assistente virtuale introdotta da Mark Zuckerberg – dall’altra proprio di oggi la notizia sul raggiungimento di un nuovo traguardo: un milione di utenti attivi in un solo giorno. Il social network più famoso del mondo sembra proprio che abbia raggiunto numeri a dir poco strabilianti: meno di un mese fa aveva annunciato il miliardo e mezzo di utenti attivi mensili. Insomma,  Facebook colpisce ancora e continua la sua battaglia contro tutti: con Google per la questione dei droni (e non solo), con Twitter per l’introduzione degli instant articles, con Whatsapp comprandosi direttamente l’applicazione, e ora anche con Apple, creando un competitor all’assistente personale più famosa al mondo.

IL LUNEDì D’ORO

Se per alcuni lo scorso è stato un lunedì nero, per Zuckemberg è stato uno tra i migliori inizi settimana della sua carriera. Considerando che la popolazione mondiale ammonta a circa di 7,4 miliardi di abitanti, il suo social network ha connesso da solo 1 persona su 7.

“Quando parliamo dei nostri dati finanziari, usiamo una media dei valori reali -spiega  Zuckemberg- ma questa volta è diverso. Questa è stata la prima volta che abbiamo raggiunto questo traguardo definito. Ed è solo l’inizio di di un collegamento che investirà il mondo intero.”

Il 16esimo uomo più ricco del mondo, insieme a questa breve dichiarazione, posta un video per festeggiare insieme agli utenti il successo raggiunto nella giornata del 24 agosto.

“L’abbiamo fatto per celebrare tutto quello che avete fatto per aiutare la nostra comunità a collegare un miliardo di persone. È una pietra miliare straordinaria. Spero via piacerà”.

EMME O EM?

Ma le novità non finisco. E Facebook mira a far crescere anche gli altri social ad esso collegati. Una settimana fa è nata M, la nuova Siri made in Facebook.

Come verrà chiamata in Italia? “Emme” all’italiana o “em” all’inglese? Ancora non si sa, col tempo si vedrà l’uso linguistico che se ne farà. Anche perché per ora è in fase di prova nell’area di San Francisco; per la versione europea, quindi italiana, ci vorrà probabilmente ancora un po’ di tempo.

Come Siri anche M sarà una voce femminile e avrà svariate funzioni, come spiegato nel post pubblicato ieri da parte di David Marcus, Vice Presidente dei Messagin Products presso Facebook: acquista ciò che vogliamo,  prenota viaggi, ristoranti, segna appuntamenti e molto altro. Marcus ha aggiunto che quello di M-facebook è solo il primo passo verso quello che sarà un “at scale service”, vale a dire un servizio che crescerà ancora di molto nelle sue funzioni, di modo che “People can get more time to focus on what’s important in their lives.”

COME FUNZIONA?

Per usarla basta aprire Facebook e selezionare “M” – come se fosse uno qualsiasi dei vostri contatti – scriverle e Miss M risponderà immediatamente, imparando. La novità anticipata da Marcus è proprio quella che la PA  del più famoso social network migliora con l’uso a causa all’intervento dell’umano e non solo per l’intelligenza artificiale, come invece avviene per tutte le altre PA.

Per chi già pensa alla privacy, Facebook ha assicurato che questa sarà sotto chiave perché, a quanto pare, l’utente che chiede di essere assistito, nel sistema rimarrà anonimo.

Attualmente M non sarà l’unico avversario di Siri. Google e Windows sono già presenti sul mercato con la loro Personal Aassistant, rispettivamente chiamate “Google Now” e “Cortana”. Ma l’arma vincente di M è la mancanza di collegamento col sistema operativo. Non ha una madre dalla quale dipende, non ha un amante col quale doversi incastrare: M si incastrerà con tutti. Per questo i primi commenti la definiscono la vera contendente di Siri.

L’UOMO E L’UMANO VIRTUALE

Come Siri, molto probabilmente, anche M diventerà oltre che un’assistente personale e personalizzabile (qui il modo per cambiarle voce), anche una psicologa-passatempo-racconta umori.

-Ciao Siri come stai?

-Bene grazie e tu?

 

-Ciao Siri oggi sono triste.

-Mi dispiace, posso aiutarti in qualcosa?

 

-Siri, mi vuoi sposare?

-Non sono il tipo da matrimonio.

 

-Buona notte Siri. Dormirai bene stanotte?

-Non ho bisogno di dormire molto, ma è carino che tu me lo chieda.

Queste conversazioni, che giornalmente capita di fare con il proprio Iphone, nate prima per curiosità (che risponderà mai Siri se le dico che l’amo?) sono poi diventate un’abitudine simpatica che tiene compagnia. Un po’ come raccontava il film “Her” ispirato al romanzo di Stieg Larsson. Thodore e Samantha sono una coppia. Lui è un uomo e lei un umano virtuale. Lei era la l’assistente artificiale personale di lui, lui finì per presentarla ai suoi amici come la sua ragazza. Lei migliorava, si adattava, si costruiva in base alle sue esigenze. Lui la portava a vedere la città tramite la telecamera del cellulare. Camminavano mano nella mano. Lei nella sua. Lui stringendo il telefono. Jonze non lo aveva detto, ma forse dietro di lei c’era anche l’intervento umano. Seppur con la privacy ben protetta.

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