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Così i cyber eserciti di Cina e Russia minacciano gli agenti segreti di Washington

Una rete di ingegneri e scienziati americani che forniscono assistenza tecnica agli agenti sotto copertura all’estero sarebbe stata compromessa, stando alle dichiarazioni rilasciate ieri da ufficiali governativi americani.

CHI SPULCIA I DATI

I servizi di spionaggio stranieri – spiega il Los Angeles Times – in particolare in Cina e Russia, starebbero ora aggregando e incrociando le banche dati informatiche
americane recentemente hackerate. Tra le informazioni monitorate per identificare i funzionari e gli agenti dei servizi segreti sono inclusi documenti per il rilascio dei nulla osta di sicurezza, i documenti delle compagnie aeree e le forme di assicurazione medica.

AUMENTARE LE DIFESE

L’amministrazione guidata da Barack Obama, fanno notare gli addetti ai lavori, sta spingendo per aumentare le difese informatiche delle agenzie federali e delle infrastrutture critiche perché gli attacchi informatici, originati dall’estero, penetrano sempre più spesso i siti governativi, i sistemi di posta elettronica, gli account sui social media e, soprattutto, vaste basi di dati contenenti numeri di previdenza sociale, informazioni finanziarie, cartelle cliniche ed altri dati personali di milioni di americani.

I DATI INCROCIATI

I funzionari intervistati dichiarano che i loro avversari del controspionaggio combinano gli immensi archivi rubati e poi utilizzano software sofisticati per isolare gli indizi che possono essere utilizzati per identificare e tenere traccia, o peggio ricattare e reclutare, agenti dei servizi segreti americani.
William Evanina, alto funzionario del controspionaggio per l’intelligence degli Stati Uniti, ha spiegato in un’intervista che “l’analisi digitale può rivelare “chi è un ufficiale dei servizi segreti, chi viaggia dove, quando, chi ha difficoltà economiche, chi ha problemi medici, e mettere insieme un quadro della situazione”. Alla domanda se gli avversari hanno usato queste informazioni contro agenti statunitensi, Evanina ha detto: “Assolutamente.”

LE PREOCCUPAZIONI PER IL PERSONALE

Attualmente i maggiori problemi non riguardano gli ufficiali dei servizi segreti che sanno coprire le loro tracce digitali e sono addestrati a individuare le azioni di sorveglianza. I funzionari di controspionaggio si dicono preoccupati per gli scienziati, ingegneri e altri esperti tecnici che si recano all’estero per supportare le spie, che per lo più lavorano nelle ambasciate americane. Per questo, il National Counter intelligence and Security Center ha recentemente aggiornato gli opuscoli, i video di formazione ed i calendari da tavolo per gli impiegati che lavorano per il governo. per avvertirli dell’aumentato rischio proveniente dai servizi di spionaggio stranieri.

IL CONTROSPIONAGGIO DI MOSCA E PECHINO

Evanina ha rifiutato di dire quali sono le nazioni coinvolte. Altri funzionari americani, parlando in condizione di anonimato, dicono che la Cina e la Russia stanno raccogliendo e scrutando dati sensibili di computer degli Stati Uniti per scopi di controspionaggio.
Anche il cyberspying Usa è esteso, ma le autorità di Mosca e Pechino spesso lavorano in tandem con gruppi di hacker e società private per trovare ed estrarre i dati sensibili dai sistemi degli Stati Uniti. Questo rende più difficile individuare gli obiettivi per una rappresaglia statunitense, anche se Obama – ha riportato il Washington Post – starebbe pensando a sanzioni economiche contro il cyber spionaggio industriale di Pechino, proprio mentre attende a Washington la visita del suo omologo cinese Xi Jinping.

IL SEGRETARIO ALLA DIFESA

Dopo le recenti violazioni informatiche è aumentato notevolmente il numero di email inviate a impiegati governativi il cui contenuto include malware di ogni tipo. Le email persuadono l’utente a cliccare su un link che poi provvede ad installare un software spyware nel sistema.
È il segretario alla Difesa Usa, Ashton Carter, ad alzare l’attenzione, ammonendo: “Non stiamo facendo abbastanza nel principale lavoro nel cyber, ovvero difendere le nostre reti”. Ed ha poi aggiunto: “Il nostro esercito è dipendente dalle reti informatiche che potenziano l’efficacia delle operazioni… Dobbiamo fare meglio per la difesa della rete rispetto a quanto facciamo adesso”.

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