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Come e perché Mastella è stato sfrattato dal Partito popolare europeo

L’Udeur di Clemente Mastella da oggi non fa più parte del Partito popolare europeo (Ppe). L’uscita dell’Udeur è è stata votata all’unanimità questa mattina.

L’unico a prendere la parola – secondo le indiscrezioni raccolte da Formiche.net – è stato Mario Mauro (leader dei Popolari per l’Italia) che ha dichiarato il suo voto di astensione, a differenza del voto dell’assemblea del Ppe e del parere favorevole alla espulsione della presidenza.

Le ragioni dell’espulsione del partito centrista fondato dall’ex Guardasigilli sembrano essere state sia politiche che economiche.

(MASTELLA PRIMA DELLO SFRATTO DAL PPE. FOTO ARCHIVIO PIZZI)

LE RAGIONI POLITICHE

La commissione interna al Ppe incaricata di vigilare su adesioni e iscrizioni guidata dall’eurodeputata olandese Corien Wortmann-Kool, vicepresidente del partito, aveva avviato la procedura di espulsione della forza politica centrista sottolineando come l’Udeur fosse ormai un partito relegato alla Campania, e in particolare al territorio sannita, che non ha partecipato alle ultime elezioni politiche del 2013 in Italia, non ha rappresentanti né in Senato né alla Camera, ed è privo di suoi esponenti a Bruxelles.

I MOTIVI ECONOMICI

A questo i vertici del Ppe hanno aggiunto il fatto che il partito di Mastella non versa le quote di iscrizione e adesione al gruppo politico europeo dal 2012, nonostante le innumerevoli richieste arrivate in tale senso.

(MASTELLA PRIMA DELLO SFRATTO DAL PPE. FOTO ARCHIVIO PIZZI)

I SOPRAVVISSUTI DEL PPE

Con l’uscita dell’Udeur mastelliano, le forze politiche del nostro Paese presenti nel Ppe rimangono Forza Italia, Svp, Popolari per l’Italia, Nuovo Centrodestra e Udc. Ma ci sono altri morosi, anche italiani, nel Ppe. Tutti i numeri e le indiscrezioni in questo articolo.

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