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Come procede l’intesa fra Alfano e Renzi

Martedì è in programma la ripresa dei lavori a Palazzo Madama, con la riforma del Senato all’ordine del giorno e, al momento, a Matteo Renzi mancano i numeri per mettere in cassaforte la riforma. L’annunciata stampella di Ala, il gruppo creato da Denis Verdini alla fine di luglio, potrebbe non bastare.

Così il leader del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano, in mattinata, subito dopo il Consiglio dei ministri, ha prima incontrato il premier a Palazzo Chigi, insieme con i capigruppo di Area Popolare di Camera e Senato, Maurizio Lupi e Renato Schifani, e poi tenuto una conferenza stampa alla Camera.

L’INCONTRO A PALAZZO CHIGI

La delegazione di Ncd-Ap che ha varcato il portone di Palazzo Chigi, si apprende da alcune indiscrezioni, ha voluto rassicurare un premier in apprensione per l’appuntamento del Senato. Nuovo centrodestra e il gruppo parlamentare nato al suo interno (Area Popolare, che include Udc e alcuni di Scelta Civica), garantiranno al premier e alla maggioranza tutto il sostegno possibile in occasione del voto di Palazzo Madama. Una spinta che però potrebbe non bastare. E, anche per questo, Alfano ha voluto giocare la carta mediatica, convocando in fretta e furia un incontro con i giornalisti nella sala stampa di Montecitorio.

IL VERO ALLEATO? AREA POPOLARE

La dimostrazione di lealtà allestita da Alfano è iniziata ribandendo il concetto dell’alleanza con Renzi. “Siamo i principali alleati di questo governo”, hanno esordito Lupi e Schifani, rivendicando il ruolo di Ap nell’approvazione delle riforme targate Renzi. Una presa di posizione destinata a tradursi in fatti concreti. Sì perché la prossima settimana, quando al Senato la temperatura sarà già salita di parecchio, Ncd incontrerà i vertici del Partito democratico per fare un ulteriore punto sulle riforme. Ma sarà anche l’occasione per serrare le fila in vista del voto di Palazzo Madama sulla riforma del Senato. Alfano ha però ribadito a Renzi un unico punto, condiviso nei fatti dallo stesso premier: il referendum nel 2016 sulle riforme costituzionali, così da legittimarle in pieno.

TASI, OVVERO L’ASSE RENZI-ALFANO

Ma è sull’argomento tasse che è emersa tutta la solidarietà di Alfano a Renzi. Che deve “tenere duro” sull’abolizione del prelievo sull’abitazione principale, sia dinnanzi all’Europa sia dinnanzi a quella minoranza del Pd che sta già affilando le armi. E  “Renzi ci ha detto che non intende mollare”, ha sottolineato Alfano. L’unico scoglio tra Renzi e Alfano sono semmai le unioni civili, tema su cui il ministro dell’Interno ha ribadito la visione di Area Popolare: ok a diritti che rispettino l’affettività di tutti ma no all’equiparazione con il matrimonio. Il ddl Cirinnà è ancora fermo in commissione Giustizia al Senato, ma un compromesso è possibile.

AL PD E’ INIZIATA GIA’ LA CONTA

Al Pd, dicono alcune fonti, già si gioca col pallottoliere per avere un’idea delle probabilità che Renzi ce la faccia o meno. Un aiuto determinante potrebbe arrivare da Verdini. Secondo una ricostruzione del Fatto Quotidiano, l’ex braccio destro di Berlusconi starebbe cercando una decina di senatori da portare nel suo gruppo aumentando così i voti a sostegno di Renzi. Poi ci sarebbe qualche outsider di Forza Italia, come Francesco Nitto Palma. La conta è partita.

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