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I putiniani d’Italia hanno fatto splash

Corte Costituzionale

Vladimir Putin in Italia gode di sempre più seguito. Non sono pochi i nostri concittadini – di solito più a destra che a sinistra – che vedono nel presidente russo un punto di riferimento contro le politiche di Barack Obama e un baluardo in difesa dei valori cristiani, specialmente contro quella che loro chiamano “la grande invasione di migranti islamici”. Così, mai come in questo periodo, è un proliferare di associazioni filo-Putin che inneggiano all’amicizia tra Italia e Russia. Una di queste, il comitato Italia-Russia, è addirittura scesa in piazza sabato scorso a Roma per manifestare appoggio e solidarietà al leader sovietico, in questi giorni nel mirino delle critiche per il suo intervento militare in Siria in soccorso di Bashar al Assad contro l’Isis sì, ma pure contro i ribelli del regime.

Sabato in piazza, però, non c’erano più di una cinquantina di persone, tra cui molti esponenti della comunità russa capitolina, ma comunque è un segnale. “Siamo qui innanzitutto per chiedere la fine delle sanzioni economiche alla Russia da parte dell’Unione europea, che tanti danni stanno facendo anche ai nostri imprenditori. Chiediamo di ripristinare normali rapporti economici e politici con Mosca. L’Italia deve considera la Russia un Paese amico”, spiega il portavoce del comitato, Riccardo Rompietti. In piazza cartelli con gigantografie del leader russo e diversi slogan. “Grazie a Putin per quello che fa per la pace ne mondo”, “La Russia è l’unico Paese legittimato a compire operazioni in Siria”, “Il popolo italiano è contro le sanzioni alla Russia”, si leggeva sugli striscioni.

Di come il leader russo tratta gli avversari politici, delle stragi in Cecenia, dell’omicidio di Anna Politkovskaja e dei difficili rapporti con l’Ucraina i sostenitori di Putin non vogliono sentir parlare. “In Ucraina la situazione è complessa e Minsk non deve entrare nell’Ue”, dicono. Mentre sulla giornalista assassinata sostengono che “non c’è nessuna prova sia stata uccisa dal governo russo e poi lei era in stretto contatto con i terroristi ceceni”. Insomma, fede assoluta allo zar Vladimir, che viene effigiato anche su alcune T-shirt.

In Italia Putin può contare su rapporti politici di alto rango. L’amicizia ormai decennale con Silvio Berlusconi, col quale c’è un consolidato rapporto politico e personale, ma anche il feeling  con la Lega di Matteo Salvini. Grazie al tramite di un fedelissimo del segretario, Gianluca Savoini, un ex giornalista della Padania ora a capo dell’associazione Lombardia-Russia. “Lo scopo principale della nostra associazione è combattere la propaganda del mondo occidentale che dipinge la Russia come uno stato dittatoriale e di conseguenza Putin viene presentato come un dittatore, imperatore assetato di potere nel conquistare l’Ucraina e l’Europa”, ha spiegato Savoini in una recente intervista, annunciando un prossimo viaggio a Mosca di Salvini, proprio in questo autunno. Tra i fan di Putin tra i leghisti c’è anche Pino Babbini, l’ex autista personale di Umberto Bossi.

Putin, naturalmente, osserva con compiaciuta soddisfazione queste particelle che si muovono in suo favore in tutti gli Stati europei. E all’ambasciata russa in Italia si guarda con grande interesse ai movimenti filo-Mosca. Perché “tutto quello che può contribuire a migliorare l’immagine di Putin in Italia ed Europa è bene accetto e va incentivato”. “Putin viene apprezzato perché, di fronte all’assenza di forti personalità, la gente capisce che si trova davanti a un grande leader che difende il suo popolo. Ma a chi ne vuole fare un baluardo cristiano ricordiamo che Putin non è contro l’Islam, visto che ha fatto costruire a Mosca la più grande moschea d’Europa, ma è contro chi usa l’Islam a fini politici ed espansionistici”, aggiunge Rompietti. Per il comitato Italia Russia, dunque, “bisogna uscire una volta per tutte dalla guerra fredda e accettare la Russia come punto di riferimento europeo”. Obbiettivo finale, naturalmente, l’ingresso di Mosca nell’Ue. Un percorso che il leader russo sta cercando di costruire con alleanze politiche cui il “movimentismo” filo-russo in Europa e in Italia può fare da supporto. Tanto che da più parti si avanza il sospetto che alcune di queste associazioni siano finanziate direttamente da Mosca.

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