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Ucraina, Guantanamo e non solo, tutte le minacce di Obama sul budget della difesa

Negli Stati Uniti è in corso l’approvazione del National defense authorization act, legge federale che stabilisce i fondi e la spesa del dipartimento della Difesa (DoD), stabilendo le agenzie responsabili della difesa, i livelli di finanziamento e le politiche da mettere in atto con il budget.

Dopo il voto alla Camera dei rappresentanti della scorsa settimana – in cui non sono stati raggiunti i due terzi dei voti richiesti per impedire il veto presidenziale – il Senato ha approvato la proposta di legge per il budget del 2016, con 70 voti favorevoli e 27 contrari. La proposta ha sollevato varie critiche e si teme che il presidente Barack Obama possa esercitare il suo diritto di veto.

I motivi alla base delle fibrillazioni riguardano essenzialmente la previsione di spesa per operazioni d’emergenza all’estero (overseas contingency operations, OCO). Su un totale di circa 610 miliardi di dollari, 90 sarebbero da destinarsi a questa tipologia di interventi (in cui rientra la fornitura di armi all’Ucraina).

Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest – si legge su Defense News – ha affermato che il veto del presidente sarebbe associato alle questioni relative alle spese per OCO e a elementi della proposta che impedirebbero al presidente di chiudere Guantanamo Bay. Josh Earnest ha chiesto ai senatori “di fare il loro lavoro, approvando dei budget di spesa che riflettano le priorità economiche e di difesa del Paese”.

La proposta di legge è stata approvata da quasi tutti i repubblicani e da 20 membri del partito democratico i quali, come riporta Politico, non si opporrebbero all’esercizio di veto del presidente. Gli unici senatori repubblicani a votare no sono stati i candidati alla presidenza Rand Paul del Kentucky e Ted Cruz del Texas. Marco Rubio, altro candidato repubblicano si è astenuto, attirando così alcune critiche da parte dei suoi rivali.

Secondo alcuni i repubblicani vorrebbero usare gli aumenti di budget per le OCO – circa 38 miliardi di dollari in più – al fine di bypassare i tetti di spesa del Budget control act. Breaking defense riporta le parole del senatore John McCain, presidente del comitato dei Servizi armati, secondo il quale tale critica dei democratici nei confronti dei repubblicani: “Non riesce a capire un fatto fondamentale – l’unica normativa che potrebbe far superare i tetti di spesa, sia per la difesa sia per altre tipologie di spesa, è un disegno di legge per gli stanziamenti (Appropriation bill). In realtà, sia repubblicani sia democratici sono attualmente impegnati a trovare un accordo sul bilancio che possa alleggerire i tetti di spesa”.

In 50 anni di storia all’Ndaa è stato posto il veto solo quattro volte. Claude Chafin, portavoce della House armed services, ha ricordato in un’email i precedenti veti posti alla proposta di legge del budget del DoD:

  • “FY 79 NDAA- veto su finanziamenti per la portaerei Nimitz Class
  • “FY 89 NDAA- veto sulla politica di difesa missilistica
  • “FY 96 NDAA – veto su questioni relative al trattato anti missili balistici
  • “FY 08 NDAA – veto, con il sostegno del Congresso, per un’interpretazione tardiva su una norma relativa all’Iraq
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