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Perché la Cina inizierà a snobbare i titoli di Stato Usa

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Se fino a oggi la Cina ha acquistato titoli di Stato Usa con le stesse riserve in dollari che le arrivavano dall’export in America, questo meccanismo potrebbe presto, in parte, avere fine. Dallo scambio di carta tra Washington e Pechino, a tutto vantaggio delle casse Usa e della stabilità del dollaro, sembra infatti volersi parzialmente sganciare il mega fondo sovrano della Cina, China Investment Coporation (Cic), che si appresta a ridurre i suoi acquisti di titoli di Stato americani, dato che la ripresa economica degli Usa rende più “attraenti” altri tipi di investimenti.

Lo ha spiegato allo Shanghai Securities News il presidente della Cic, Lou Jiwei, precisando tuttavia che non si intende certo azzerare gli acquisti di treasuries perché questo potrebbe compromettere le capacità del fondo nella gestione dei rischi.

“Nel contesto della futura ripresa Usa, l’attrattività del debito americano si sta indebolendo – ha detto Lou – non è un investimento buono per il lungo periodo. Per questo, il metodo della Cic è di acquistare meno titoli di Stato Usa con la speranza di allocare più risorse su azioni e altre attività”. Il fondo ha una dotazione da 480 miliardi di dollari, che gli sono stati conferiti attingendo alle immense riserve in valuta estera della Cina.

Le aste dei titoli statunitensi, nonostante la rilevanza del fondo cinese, possono comunque far leva sul programma di acquisto di titoli di Stato QE3 della Fed, sotto la guida del governatore Ben Bernanke. E ogni pericolo monetario per gli Usa verrebbe comunque compensato dall’aumento degli investimenti cinesi diretti nel capitale di società americane. L’ammontare dell’impegno di Pechino negli Usa non sembra dunque cambiare, anche se assume altre forme. L’ultimo dei rischi è che il flusso finanziario tra Cina e Usa sia unidirezionale, a maggior ragione dopo l’annuncio della Csrc, la Consob cinese, che sta valutando un incremento del totale autorizzato degli investimenti da parte delle istituzioni finanziarie estere in azioni, obbligazioni e depositi bancari nella Repubblica Popolare.

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