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Il Giappone scatta e Toyota torna a correre

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I giapponesi di Toyota sfrecciano, lasciandosi alle spalle la crisi di domanda e il calo produttivo di due anni fa. Nel 2012 il gruppo è infatti ritornato primo, davanti a General Motors, nella classifica mondiale dei costruttori, con vendite in rialzo del 22,6% rispetto al 2011 per 9,75 milioni di unità, inclusi i brand Lexus, Daihatsu (minicar) e i camion Hino.

I dati sulle vendite

La casa giapponese, colpita nel 2011 dalle conseguenze devastanti dello tsunami, aveva già anticipato a dicembre vendite oltre 9,7 milioni, ma i dati non erano definitivi. Toyota ha aumentato del 35,2% le vendite in Giappone a 2,41 milioni di unità, mentre all’estero l’incremento è stato del 19% a 7,34 milioni, con un deciso rialzo in particolare negli Usa. Il gruppo ha detto di aver resistito bene anche in Europa, malgrado le difficoltà del mercato per la crisi del debito, e nel Sudest asiatico, nonostante i problemi legati al contenzioso con la Cina sulle isole Senkaku. Ma Toyota ha risentito anche della pubblicità negativa arrecatale dai richiami per i controlli di sicurezza sulle sue auto, che solo negli Usa hanno coinvolto milioni di veicoli.

“Piuttosto che fissarci con i numeri, speriamo di creare buoni prodotti, uno per uno, e di soddisfare i nostri clienti”, ha spiegato al Wall Street Journal la portavoce di Toyota Shino Yamada, aggiungendo: “I numeri sono solo il risultato delle nostre politiche, che rimarranno invariate”.

GM e Volkswagen, le più forti dopo Toyota

Il produttore di auto numero due al mondo, la GM di Detroit, ha venduto 9,28 milioni di veicoli nel 2012, con un aumento di oltre il 3% rispetto al 2011. GM è stata infatti la società più forte, in relazione alle vendite, per oltre 70 anni prima di lasciare il podio a Toyota nel 2008, ma ha riguadagnato il primo posto nel 2011.

Alla casa tedesca Volkswagen spetta invece la medaglia di bronzo nel 2012, con un incremento delle vendite dell’11,2%, con 9,07 milioni di immatricolazioni.

Incentivi e ripresa economica, il cocktail giapponese nel 2012

Ma anche Nissan e Honda hanno visto vendite record nel 2012, nell’anno della ripresa dell’industria. Suzuki deve ancora annunciare i risultati sulle vendite nel 2012, ma il produttore di minicar ha previsto un aumento del 7% rispetto al 2011, con vendite per 2,68 milioni di veicoli.

Buone prospettive nel complesso per il 2013

I grandi aumenti nelle vendite e il forte indebolimento dello yen contro il dollaro a fine anno preannunciano buoni guadagni nel 2013 per le case automobilistiche giapponesi, nonostante la difficoltà nel prevedere la domanda cinese dopo i contrasti con Tokyo per le isole Senkaku. Uno yen debole rafforza il valore del dollaro sui prodotti giapponesi, aumentando la competitività del Paese all’estero e le sue esportazioni. Tuttavia, è il mercato interno che preoccupa di più.

La società, che produce il modello ibrido Prius e l’auto di lusso Lexus, spera di battere i dati record dello scorso anno nel 2013, e prevede vendite di 9,91 milioni di veicoli in tutto il mondo. Il mercato interno, nonostante le politiche monetarie decise dal premier Shinzo Abe che potrebbero agevolare l’export della casa, resta il più problematico. Toyota ha infatti  previsto un crollo del 15% nel 2013 per il mercato giapponese, con la vendita di 2,04 milioni di auto dopo lo stop agli incentivi che hanno accelerato le vendite di auto più rispettose dei parametri ambientali.

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