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Il weekend da paura di Cipro (e della Ue)

Il giorno dopo l’annuncio del piano di aiuti da parte dell’Europa per salvare Cipro nell’isola centinaia di persone si sono precipitate davanti alle poche banche aperte e agli sportelli bancomat per ritirare i propri soldi ed evitare così il prelievo forzato dai propri conti correnti annunciato dal governo che potrebbe arrivare fino al 10%. L’agenzia Ansa su Twitter fa notare che molti correntisti sono personalità di governo. Intanto oggi lo stesso governo cipriota ha rinviato una sessione d’urgenza del Parlamento, che doveva iniziare il processo di ratifica del controverso piano di salvataggio europeo.

In Italia le misure adottate nei confronti di Cipro stanno scatenando le reazioni della Rete. È soprattutto su Twitter che giornalisti, blogger ed esperti esprimono la loro preoccupazione a riguardo. La scossa più forte arriva questo pomeriggio da Enrico Mentana (@ementana), direttore di Tg La7, che così riassume la situazione venutasi a creare nell’isola: “Cipro: a banche chiuse prelievo forzoso sui conti, del 6,75% su quelli sotto i 100mila euro, e del 9,9% su quelli sopra.” “Orrendo precedente – continua Mentana nel tweet successivo – Anche a noi nel 92, con Amato, toccò un prelievo forzoso come oggi a Cipro. Ne abbiamo un pessimo ricordo (giusto): ma fu “solo” dello 0,6%”.

E a ricorrere a questo parallelismo è stato anche l’economista ed editorialista Claudio Borghi (@borghi_claudio): “Geniale mossa dell’Unione Europea con Cipro. 10 miliardi (anche nostri) di aiuti e una bella tassa “amato style” del 10% sui conti correnti”.

Qualcuno poi fa notare come solo due settimane fa il presidente Nicos Anastasiades avesse scongiurato una tale ipotesi: “Ultime parole famose del presidente di #Cipro, Anastasiades, 2 sett. fa: “Absolutely no reference to a haircut on deposits will be tolerated”, ha tenuto a sottolineare Marco Valerio LoPrete (@marcovaleriolp), giornalista economico del Foglio.

E se qualcuno non avesse ben capito a cosa stanno andando in contro i cittadini, Lo Prete lo semplifica in un altro tweet: “Insomma, se oggi sei un cittadino di #Cipro con 100mila euro depositati in banca, martedì ne avrai 6.750 di meno. Capito bene?”.

Che quanto sta accadendo a Cipro sia fonte di preoccupazione anche in Italia si evince poi da un tweet di Paolo Bruschi (@Bruschi_Segest), presidente e fondatore della società di Comunicazione Segest: “A Cipro la Banca Centrale blocca tutti i movimenti bancari. Banche chiuse fino mercoledi. Molta tensione… In Italia serve responsabilità ora!”.

Luca Alagna (@ezekiel), giornalista ed esperto del Web commenta rilanciando un articolo pubblicato su Business Insider: “Come passare dal prelievo forzoso delle banche a Cipro alla fine del mondo.

E ancora: “Cipro: rapina a mano armata all’europea”, scrive l’esperta di social media Claudia Vago (@tigella) citando un post del blog Tout est politique.

È Stefano Feltri (@StefanoFeltri), giornalista del Fatto quotidiano, a spostare l’attenzione al nostro Paese rivolgendo un suggerimento ai politici italiani che sa un po’ di monito:
“Suggerirei ai nostri neoparlamentari presi dai loro micragnosi tatticismi di fare un minuto di silenzio per #Cipro. Finiremo cosi anche noi?”.

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