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La crisi a Londra si combatte con le armi della banca centrale

Segnale chiaro alla Bank of England, e non solo. La City dovrà tenere a mente il messaggio del ministro delle Finanze del governo Cameron, George Osborne: la crisi non piegherà l’economia britannica, che, nonostante lo sforamento dagli obiettivi su deficit e crescita, continuerà ad sostenere il mercato e vedrà un super taglio della tassazione alle imprese, mantenendo stabili i capitoli di spesa su scuola e sanità. Ecco la versione di anti-austerity che viene dalla patria di Lady Iron Margaret Thatcher.

La revisione del mandato della BoE

Il ministro delle Finanze ha annunciato la revisione del mandato della banca centrale inglese per consentire “alla politica monetaria di svolgere un ruolo più attivo a sostegno dell’economia”. L’obiettivo di inflazione della Banca centrale inglese rimane fisso al 2% su base annua, ha detto Osborne, ma la Boe dovrà darsi obiettivi intermedi più precisi da perseguire in concomitanza con quello della crescita dei prezzi, in costante aumento per la maggior parte degli ultimi cinque anni. Probabile che si prenda esempio dalla Fed che segue il duplice mandato di assicurare la stabilità dei prezzi e al tempo stesso stimolare la crescita dell’economia favorendo una riduzione della disoccupazione. Osborne ha detto di aver disegnato il piano con la collaborazione e l’approvazione del governatore attuale della BoE e con il suo successore, Mervyn King e Mark Carney.

Nuova politica con il prossimo governatore?

Il governatore della BoE, Mervyn King, lascerà il suo incarico a luglio, spianando la strada al suo probabile successore Mark Carney, da cui gli analisti si aspettano una nuova era di allentamento monetario. Ma il fermento è già vivo tra i membri della commissione. Lo dimostra, ad esempio, la proposta, avanzata dal deputato Paul Tucker, di rendere negativi i tassi.

Il deficit di bilancio inglese

Il deficit di bilancio della Gran Bretagna quest’anno è stimato in calo al 7,4% del Pil dall’11,4%. Osborne ha aggiunto che nel 2014 calerà al 6,8%, quindi al 5,9% nel 2014-2015 fino al 2,2% entro il 2017-18.

Giù le previsioni di crescita

L’economia della Gran Bretagna quest’anno e il prossimo crescerà meno di quanto previsto a dicembre. Osborne ha rivelato che adesso l’ufficio indipendente per il Bilancio si aspetta un dimezzamento della crescita nel 2013 a 0,6% e per il 2014 stima un ribasso della crescita a +1,8%. Le precedenti stime di dicembre erano rispettivamente +1,2% e +2%. Per il 2015 la previsione è di una ripresa a +2,3%.

Meno tasse, no allo smantellamento del welfare

Mentre le imprese italiane soffrono per una pressione fiscale record in Europa, la tassa sulle aziende in Gran Bretagna sarà tagliata dall’1% al 20% nel 2015. Anche a Londra meno entrate corrispondono a meno spesa pubblica, ma non nei capitoli più importanti per le famiglie. Quest’anno e nel 2014 la spesa per i ministeri in Gran Bretagna sarà infatti tagliata dell’1%, ma resterà invariata la spesa per le scuola e la sanità. Osborne ha aggiunto che per il 2015-16 la spesa totale è stimata a 745 miliardi di sterline. Nello stesso anno l’incremento degli stipendi statali, ha proseguito, sarà limitato all’1%. Ma da questa misura sono esclusi gli stipendi delle forze armate.

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