Arriva dal Giappone un nuovo endorsement al progetto d’arma più costoso al mondo.
Il più alto ufficiale delle forze di Difesa giapponesi, Shigeru Iwasaki, ha dichiarato in un’intervista a Reuters che gli F-35 della Lockheed Martin sono stati “la scelta migliore per le future esigenze operative di Tokyo”, dalle tensioni con la Cina alla sempre più belligerante Corea del Nord.
Un’altra buona notizia per il Pentagono, che temeva una cancellazione del programma a causa della lievitazione dei costi e dei problemi tecnici che hanno costretto il velivolo ad una attenta revisione e che lo stesso Dipartimento della Difesa ha definito “in parte non eliminabili”.
Il caso F-35 ha acceso un dibattito anche in Italia coinvolta non solo come compratore, ma anche nella costruzione del caccia, perché partner internazionale del programma.
Secondo un rapporto governativo, il prezzo per velivolo è già passato dai 69 milioni di dollari del 2001 agli attuali 137 milioni e ulteriori aumenti potrebbero scoraggiare potenziali acquirenti, in quella che viene definita “spirale mortale”.
Questo ha scoraggiato molti acquirenti come Turchia e Olanda a tagliare o ridurre gli ordini, ma non il Giappone, che per la prima volta dal 2001 – probabilmente anche a causa delle poltiche liberiste del premier Shinzo Abe – aumenterà le sue spese militari.
Il Paese nipponico è uno dei più stretti alleati degli Usa in Asia e acquisterà 42 velivoli, di cui i primi quattro verranno consegnati entro marzo 2017.
Per Iwasaki, l’avanzamento della tecnologia militare della Corea del Nord in una serie di test nucleari e missilistici rappresenta una seria minaccia per il Giappone, ma il suo nuovo sistema di difesa missilistica dovrebbe dotare il paese di una protezione sufficiente.
“Quando ero a capo delle forze aree – ha detto Iwasaki – ho capeggiato la decisione” di acquistare gli F-35, elaborando un piano che è stato poi approvato dal Ministro della Difesa.
“Ci sono stati diversi candidati – ha aggiunto – ma credo ancora che l’F-35 sia il miglior caccia, se pensiamo alla futura sicurezza nazionale del Giappone”.
