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Botta e risposta Rehn-Monti sul rinvio del decreto sui debiti dello Stato

Il governo varerà il decreto legge per lo sblocco delle risorse per i pagamenti dei Comuni alle imprese entro fine settimana o al più tardi lunedì prossimo. Lo ha detto il presidente dell’Anci Graziano Delrio dopo l’incontro con il governo, aggiungendo che da subito saranno disponibili 7 miliardi di euro.

Le dichiarazioni di Grilli

Il ministro dell’Economia e Finanze Vittorio Grilli, in accordo con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, “anche a seguito delle articolate Risoluzioni approvate ieri da Camera e Senato, ha fatto presente al presidente del Consiglio l’opportunità di proseguire gli approfondimenti necessari per definire il testo del decreto sui pagamenti dei debiti commerciali della Pa”. Il Consiglio dei ministri previsto per oggi si terrà nei prossimi giorni.

La telefonata di Rehn

Ma è l’Unione europea ad incalzare il governo sul tema. Il premier Mario Monti ha chiamato oggi Olli Rehn per informarlo sui contenuti del decreto per i debiti della Pa e rassicurarlo che l’Italia rispetterà “gli impegni di mantenere il deficit sotto la soglia del 3% del Pil”, ha spiegato all’Ansa il portavoce della Commissione Ue, Olivier Bailly. La telefonata è durata “quasi un’ora”. Olli Rehn, “ha preso nota di questo avanzamento positivo” e “ha chiesto ai suoi servizi di esaminare immediatamente i termini del decreto”.

I timori dell’Ance

Ma il rinvio non sembra infastidire le aziende. Meglio nessun decreto che un provvedimento punitivo per gli enti locali e le società. Il Parlamento, all’unanimità sia alla Camera che al Senato, con il benestare anche del Movimento 5 Stelle, ha approvato l’aggiornamento del Def che contiene le necessarie correzioni di finanza pubblica che permetteranno i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione. Ma secondo indiscrezioni la proposta è di trovare la copertura tagliando in maniera lineare la spesa in conto capitale, ovvero il Fondo per lo sviluppo e la coesione e il Fondo infrastrutture, cioè quelli che finanziano o cofinanziano le grandi opere.

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