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Papa Francesco vuole svelare i segreti dello Ior

Novità in arrivo all’Ior. Dopo indiscrezioni e ricostruzioni giornalistiche su un imminente intervento vaticano sullo Ior, l’Istituto di opere di religione, Papa Francesco è stato molto esplicito a riguardo: “Ci sono quelli dello Ior, scusatemi eh, tutto è necessario, gli uffici sono necessari, eh, va be’. Ma sono necessari fino ad un certo punto. Ma quando l’organizzazione prende il primo posto, l’amore viene giù e la Chiesa, poveretta, diventa una ong. E questa non è la strada”, ha detto Bergoglio durante l’omelia di mercoledì scorso durante la messa presieduta nella Cappellina della Casa Santa Marta in cui erano presenti alcuni dipendenti.

E che Papa Francesco voglia vederci chiaro, è una sensazione che si sta diffondendo: “Prima di prendere qualunque decisione (riforma o cessione) papa Bergoglio intende far luce sui meccanismi dell’Istituto e, secondo quanto si apprende nei Sacri Palazzi, avrebbe chiesto la documentazione alla dirigenza della Banca vaticana, inclusa la lista dei correntisti”, scrive sul sito Vatican Insider Giacomo Galeazzi.

“Chi si celi dietro i conti cifrati dello Ior è uno dei segreti meglio conservati Oltretevere e già in passato fu opposto il “segreto bancario” in momenti nei quali si ipotizzava una ridefinizione delle sacre finanze”, aggiunge Galeazzi.

Una improbabile chiusura

Scandagliata dal vaticanista della Cnn John Allen, l’ipotesi di una chiusura dello Ior in poco tempo fece il giro del mondo: “un ex collaboratore afferma che Francesco potrebbe chiudere lo Ior”. La notizia in realtà rappresentava una forzatura di quanto affermato dall’ex portavoce del cardinale Bergoglio, Federico Wals, secondo il quale “è del tutto possibile che Papa Francesco applichi in Vaticano le stesse ricette di gestione amministrativa usate quando era arcivescovo di Buenos Aires”. Ricette che, come ha ricordato lo stesso Wals, prevedevano la rinuncia a partecipazioni delle diocesi in diverse banche al fine di garantire un maggiore rigore nei conti della Chiesa. Non era la prima volta che si parlava della possibilità della chiusura dello Ior. Basta ricordare le parole del cardinale Onayekan rilasciate ai microfoni di La7: “Lo Ior non è essenziale al ministero del Santo Padre. Non so se San Pietro avesse una banca. Lo Ior non è fondamentale, non è sacramentale, non è dogmatico”.

Chiudere l’istituto, che tra le altre cose contribuisce a finanziare  le Chiese dei paesi più poveri, è un’ipotesi adesso poco probabile secondo quanto si legge su Vatican Insider, ma certamente gli scandali che hanno gravato a lungo sul Vaticano porteranno a delle modifiche nel quadro della riforma della Curia romana avviata dal nuovo Papa.

 

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