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Ecco i numeri sulle attività finanziarie sospette in Vaticano

Papa Francesco ha ricordato recentemente che il denaro serve unicamente per governare la società, un intervento che induce a deduzioni chiare: una condanna degli interessi forti che intervengono nel mondo dell’economia e della finanza trascurando quelli che sono i bisogni dell’umanità. E alla missione di trasparenza intrapresa da Papa Francesco per fare luce sulle vicende che hanno coinvolto il Vaticano sul finire del pontificato di Ratzinger, con particolare riferimento all’Istituto per le opere di religione (Ior) si aggiunge un ulteriore tassello.

Che cosa è l’Aif

Oggi l’Autorità di informazione finanziaria (Aif) del Vaticano, authority creata nel 2010 da Papa Benedetto XVI per adeguare la Santa Sede agli standard internazionali in materia di anti-riciclaggio di denaro sporco e contrasto al finanziamento del terrorismo, ha rivelato di aver ricevuto nel 2012 sei segnalazioni di “attività sospette”, mentre nel 2011 vi era stata una sola segnalazione.

Il James Bond del Vaticano

L`Aif, presieduta dal cardinale Attilio Nicora e diretta da René Bruelhart, nel rapporto annuale pubblicato oggi dalla sala stampa vaticana, ha reso noto che a segnalare le attività sospette sono stati in cinque casi “soggetti vigilati” e in un caso “altre autorità”.  Bruelhart, cittadino del Lichtenstein, soprannominato dall’Economist’ “il James Bond del mondo finanziario”, ha tenuto una conferenza stampa in Vaticano per presentare il rapporto che ricorda, tra gli altri dati, l’iter ha portato alla creazione dell’authority.

I numeri del rapporto
Le statistiche riportate nel rapporto rendono noto che nel 2012 vi sono state sette “richieste di informazioni aggiuntive ai soggetti segnalanti” e tre nel 2011. Quanto alla “collaborazione a livello interno”, nel 2012 vi è stata una richiesta di informazioni ad autorità interne (due nel 2011), nessun rapporto al promotore di Giustizia (due nel 2011). In merito alla “collaborazione a livello internazionale”, invece, vi è stata, in ognuno dei due anni, una richieste di informazioni ad autorità estere e sette “richiesta di informazioni ricevute da autorità estere” nel 2012 (tre nel 2011).

“Con riferimento all`attività di vigilanza, attualmente, un soggetto svolge professionalmente le attività finanziarie rilevanti – si sottolinea nel rapporto – ossia l`Istituto per le Opere di Religione (IOR), risultando quindi sottoposto alla normativa vigente e alla vigilanza dell`AIF ai fini della prevenzione e del contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”.

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