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Tumblr, Flikr e ora Hulu. Tutte le mosse di Yahoo!

Le ambiziose quanto inaspettate manovre di Melissa Mayer per rilanciare Yahoo! proseguono e, a meno di un anno dalla sua ascesa come amministratore delegato dell’azienda, forse nessuno si sarebbe aspettato così tanta intraprendenza dalla donna più giovane al mondo alla guida di un colosso del web.

In pochi mesi infatti ha messo a segno l’acquisto clamoroso di Tumblr, uno dei social network più amati dai giovani e ha dato a Flickr, la community fotografica abbandonata un po’ a se stessa da tempo, una nuova veste grafica. Per ultimo ha comprato la piattaforma PlayerScale, la società dedita al social gaming. Senza dimenticare il nuovo look che, grazie a lei, ha potuto sfoggiare l’home page fin dai primi mesi di quest’anno.

Occhi puntati su Hulu
La corsa di Mayer agli acquisti sembra però non arrestarsi e procede con un lungo corteggiamento nei confronti di Hulu, un servizio internet di video su richiesta con oltre 70.000 episodi di serie televisive che conta 4 milioni di abbonati, per cui l’azienda americana sarebbe al momento disposta a sborsare una cifra compresa tra i 600 e gli 800 milioni di dollari.

Incontri preliminari tra l’amministratore delegato di Yahoo, Marissa Mayer, e il direttore operativo Henrique De Castro, con i top manager di Hulu, annunciati da Formiche.net ai primi di maggio lasciavano presagire che Yahoo potesse essere sempre più vicina a un’offerta per rilevare il sito Internet.

La probabile acquisizione arriverebbe dopo il fallimento dell’operazione di Yahoo per aggiudicarsi il servizio di video Dailymotion, di proprietà di France Telecom. L’accanimento in questo settore mostra l’intenzione di Yahoo! di puntare sui video: nel corso di un’intervista alla conferenza Wired a New York, Mayer ha definito il video “un format speciale”.

Un azienda che non conosce crisi
In tema di acquisti non si può non ricordare che Yahoo! ha chiuso il primo trimestre con un utile oltre le attese, a 390 milioni di dollari, ovvero 35 cent per azione, decisamente superiore ai 23 cent del primo trimestre 2012 e ai 24 cent attesi dagli analisti. Così come è interessante dire che Marissa Mayer, nei primi sei mesi di lavoro ha guadagnato la cifra astronomica di 36,6 milioni di dollari nonostante una piccola pausa di maternità. A farcire abbondantemente il suo stipendio base sono intervenuti 1,12 milioni di dollari come premio di risultato e circa 35 milioni in azioni.

Le trattative
Il primo a dare la notizia della trattativa è stato il sito AllThingsD il quale spiega che la cifra tra i 600 e gli 800 milioni di dollari, con cui la Mayer spera di battere l’agguerrita concorrenza che si sta formando sul destino di Hulu, oscillerà in base alle preferenze che il gruppo acquisito potrebbe esprimere.

“Hulu può contare su un brand e una tecnologia molto belli, ma l’intera negoziazione si svolgerà sul controllo e sul prezzo dei contenuti. È l’unica cosa che possa importare”, ha detto una fonte aziendale al sito che ha riportato la notizia.

Scopriamo sempre da AllThingsD anche quelle che sarebbero le prossime operazioni in cantiere per Yahoo!, due per l’esattezza, entrambe tra i 150 e i 200 milioni, per comprare una società che opera nel settore mobile e un’altra in quello delle comunicazioni.

Tutti pazzi per Hulu?
Ma Yahoo non è l’unica ad aver puntato gli occhi su Hulu. L’azienda, al momento di proprietà di tre giganti del settore dei media come News Corp., Disney e Comcast, ha infatti diversi estimatori. La lunga lista riportata anche da Mashable comprende il Gruppo Chernin (in partnership con Providence Equity), Guggenheim digitale, DirecTV e Time Warner Cable, così come società di private equity KKR e talent agency William Morris Endeavor (in collaborazione con Silver Lake). È interessante notare che, fino ad ora, né Google né Amazon hanno fatto sforzi ufficiali, forse perché la coppia ha già piattaforme video robuste. Fonti vicine ai proprietari hanno detto inoltre che eventuali offerte sotto miliardo di dollari verranno difficilmente accettate.

I numeri di Hulu
Il sito di video streaming nel 2012 ha generato un fatturato di 695 milioni dollari grazie ad annunci pubblicitari e canoni di abbonamento, mentre come riporta il sito Techeconomy Yahoo ha registrato un fatturato di circa $ 5 miliardi nel 2012 da display e search advertising: “I 4 milioni di abbonati Hulu, raddoppiati nell’ultimo anno, porterebbero a Yahoo un crescente flusso di entrate e account di utenti abbonati che potrebbero diventare potenziali acquirenti di altri servizi Yahoo”, si legge sul sito specializzato.
A questo punto l’obiettivo del Ceo di Yahoo appare chiaro: fornire Yahoo! di una piattaforma video all’altezza strizzando l’occhio al display advertising.

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