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Berlusconi, Forza Italia e il supermarket del Pdl

Scontro sul progetto di Forza Italia 2.0, titolano oggi alcuni quotidiani, dando conto del dibattito interno al Pdl sull’idea di Silvio Berlusconi di tornare all’antico rottamando il Pdl. Anche se, con tutta probabilità, il marchio Pdl resterà per indicare la coalizione di centrodestra capitanata, ovviamente, dal Cavaliere.

Eppure gli strepitii dei maggiorenti del partito berlusconiano, come le osservazioni non banali che da giorni va esternando una personalità di peso come Fabrizio Cicchitto, non devono essere catalogate né come il solito chiacchiericcio propalato dai giornali né come sintomo di umori cangianti tra berlusconiani di vecchio o nuovo conio.

Ma le perplessità e le critiche più o meno palesi non tengono conto del progetto complessivo di Berlusconi. Ieri sono stati avanzati su questo sito interrogativi preoccupati sulle reali intenzioni dell’ex premier che, con la scelta di ridestare Forza Italia, può avere un recondito obiettivo di prepararsi a una prossima, se non imminente, campagna elettorale per un voto anticipato da provocare con una decisione poco avveduta. Ne è seguito un dibattito che ha suscitato interventi e post di vari blogger.

Ciò detto, Berlusconi riesumando Forza Italia punta a rendere sempre più plurale l’offerta politica del centrodestra. Resta da vedere se e chi parteciperà alla coalizione di centrodestra sotto le insegne del Pdl (Matteo Salvini della Lega ha ad esempio detto che il Carroccio non si alleerà con alcuno), ma l’obiettivo del Cavaliere è quello di approntare un fronte quanto più largo possibile che possa suscitare l’interesse di moderati, liberali, socialisti, sudisti, nordisti e destri. Una sorta di Cdl sotto nuove bandiere in cui si possano riconoscere i liberali riuniti in Forza Italia, i destri di Fratelli d’Italia o della nascente Cosa Nera di ex An, i nordisti della Lega, i sudisti di Grande Sud e magari una formazione centrista-moderata tutta da costruire.

Una coalizione supermarket, forse. D’altronde, il Cavaliere non è ancora (per quanto ancora?) considerato un genio del marketing non solo commerciale e pubblicitario?

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