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Egitto, ecco i numeri che hanno condannato Morsi

Cosa ha spinto 17 milioni di egiziani a scendere nelle piazze di tutto il Paese per protestare contro il presidente Mohammed Morsi?
È solo uno dei tanti interrogativi che solleva il golpe “di velluto” che ha destituito il vertice del potere politico d’Egitto.

LE RAGIONI DI UNA RIVOLTA
La ribellione – secondo un’analisi pubblicata sul blog del think tank liberista Istituto Bruno Leoni – trae origine “dall’inadeguatezza – economica e politica – del governo Morsi, inadeguatezza che nasce a sua volta dal disprezzo che le autorità nutrono per la libertà individuale, inclusa la libertà economica in Egitto”.

I NUMERI DEGLI SCONTRI…
Nel corso delle proteste – spiega il report – “55 egiziani sono rimasti uccisi e circa settecento sono stati feriti in seguito a violenze probabilmente acuite dalla mancanza di benzina e di altri beni essenziali… una prova evidente che le azioni di Morsi sono in completa opposizione con una politica favorevole alla libertà e al mercato, in grado di innalzare il livello di vita”.

…E QUELLI DELL’ECONOMIA
“L’economia – rileva l’articolo a firma di Nouh el Harmouzi e Ali Massoud – è in continuo peggioramento: nel 2012 la crescita economica è stata pari al 2,2 per cento, rispetto al 5,1 per cento del periodo 2009-2010, prima della rivoluzione che ha abbattuto il regime di Hosni Mubarak. La lira egiziana ha perduto il 12,5 per cento del suo valore nei confronti del dollaro. In una nazione di 82,5 milioni di abitanti come l’Egitto… oltre 3,3 milioni (pari al 13 per cento della popolazione) sono disoccupati” o inoccupati, soprattutto tra i giovani.

Egitto sotto il controllo militare. Il presidente Morsi detenuto al ministero della difesa (fonte video: Euronews)

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