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Telecom-Telefonica, anche Brasile e Argentina si preoccupano

La vicenda di Telecom Italia preoccupa non solo l’Italia. I governi di Brasile e Argentina si sono attivati per capire come l’acquisto delle partecipazioni da parte della spagnola Telefónica può influire sul mercato latinoamericano.

Il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, ha assicurato che la compagnia non uscirà da Brasile e Argentina. Ma la possibilità di cambiamenti nella gestione preoccupa i due Paesi.

Il controllo del governo brasiliano
Secondo il ministro della Giustizia brasiliano, José Eduardo Cardozo, due authority potrebbero iniziare indagini su Telco – holding che controlla Telecom Italia – e Telefónica: la Segreteria di difesa del consumatore e il Consiglio amministrativo di difesa economica.

L’operazione di Telefónica include solo azioni senza diritto di voto, per cui non dovrebbe esserci un impatto sulla concorrenza. Ma il governo brasiliano vuole chiedere più informazioni perché Telefónica controlla Vivo e Telecom Italia possiede Tim Brasil. C’è il pericolo che una sola compagnia decida le strategie di due imprese.

Il rischio di monopolio
Secondo Jornal do Brasil, l’istituto di telecomunicazioni Anatel ha detto che è necessario studiare l’accordo firmato da Telefónica con Telecom Italia perché c’è il rischio che gli spagnoli possano controllare due delle principali concessionarie mobili del Brasile: Vivo (il socio di maggioranza è Telefónica) e Tim (sotto il controllo italiano). “Insieme rappresentano il 56% del mercato brasiliano”, precisa Jornal do Brasil.

Per le autorità questo gioco potrebbe creare non solo una “situazione potenzialmente monopolista, ma è anche una minaccia per la qualità del servizio, nel caso Telefónica voglia usare il segnale di Vivo anche per gli utenti di Tim Brasil, controllata da Telecom Italia”, ha scritto il giornale.

Il quotidiano Diário de Pernambuco ipotizza che Telefónica, una volta terminata l’acquisizione di Telecom Italia, “scioglierà la partecipazione in Tim Brasil, il concorrente di Vivo, o gran parte delle sue azioni e si potrebbe generare una situazione di monopolio in alcuni mercati”.

La preoccupazione dell’Argentina
Anche in Argentina la mossa di Teléfonica in Italia genera sospetti. “La telenovela italo-spagnola di Telecom e Telefónica Argentina”, titola il quotidiano argentino La Nación. “L’operazione ha messo in allerta il ministro della Pianificazione, Julio De Vido, che ha dato istruzioni alla Commissione nazionale di difesa della concorrenza per indagare se c’è il rischio di una concentrazione monopolistica”, ha scritto.

Il quotidiano ricorda che Telecom Italia (dove gli spagnoli puntano ad aumentare la partecipazione) ha una significativa partecipazione in Telecom Argentina, principale concorrente della filiale argentina di Telefónica.

Il monopolio di Slim
“La vicenda è una complessa matassa di società. Telecom Italia è l’azionista di maggioranza e controlla più di due terzi di Sofora Comunicaciones, insieme al gruppo Werthein, che ha il resto. Allo stesso tempo, Sofora è proprietaria di Nortel Inversora, che ha il 54,74% di Telecom Argentina”, scrive il quotidiano Clarín.

Secondo il quotidiano, la decisione delle autorità argentine e brasiliane contro il monopolio avrà un impatto indiretto negli affari di América Móvil, la compagnia del messicano Carlos Slim, proprietario dell’operatore di telefonia mobile Claro nei due Paesi.

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