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Yellen, la keynesiana alla Fed non potrà salvare l’Europa. Parla Piga

L’avvicendamento ai vertici della Federal Reserve, dove dal 31 gennaio prossimo a Ben Bernanke subentrerà la sua vice Janet Yellen, non farà arretrare di un millimetro le politiche monetarie espansive degli Stati Uniti.

A crederlo è l’economista Gustavo Piga, direttore scientifico della rivista Formiche e professore ordinario di Economia Politica all’Università di Roma Tor Vergata, che commenta in modo positivo la nomina del nuovo presidente della banca federale americana.

Mi sembra una scelta ottima per competenze e prospettive. È una keynesiana intelligente, pragmatica e ha tutta la saggezza propria del genere femminile. Insomma, perfetta per il ruolo“, commenta.

Ma che politiche metterà in campo? “Credo – spiega Piga – che proseguirà sicuramente sulla strada del quantitative easing tracciata da Bernanke e avallata dall’Amministrazione Obama. Una scelta efficace, che però sottolinea nuovamente come l’Europa sia in una fase di stallo. Per fare un parallelismo sportivo, mentre negli Usa hanno un buon pilota, Yellen, e una buona auto, la Fed, nell’Eurozona abbiamo il miglior pilota possibile, un campione come Mario Draghi, ma una pessima vettura come la Bce. E bisogna comprendere che senza nuove politiche monetarie a livello europeo, simili a quelle americane, nemmeno gli Stati Uniti potranno trainare la nostra ripresa“.

Una recessione, quella del Vecchio Continente, che potrebbe anzi essere acuita dagli Usa, in fermento per il government shutdown, la sospensione di tutti quei servizi considerati come “non essenziali”, uno stallo frutto di un mancato accordo parlamentare sul tetto del debito di bilancio che, se non risolto entro dieci giorni, potrebbe secondo molti analisti spingere Washington verso il default.

Senza dubbio – continua l’economista – la nomina della Yellen, che comunque inizierà a gennaio, arriva in un momento particolare, in cui gli Usa vivono tensioni molto forti. Ma lo shutdown è un’idiozia, come l’ha definita il magnate Warren Buffett, un elemento di instabilità che credo verrà presto superato. Anche se, fanno notare alcuni, queste instabilità iniziano a verificarsi troppo spesso“.

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