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Tra Renzi e Berlusconi, quanto bruciano amnistia e indulto

Nel caos che il messaggio alle Camere di Giorgio Napolitano sull’emergenza carceraria ha provocato, accade che Beppe Grillo dia ragione a Gaetano Quagliariello e che Sandro Bondi dica una verità incontrovertibile.

Ma andiamo con ordine.
L’apertura del presidente della Repubblica alle misure straordinarie dell’amnistia e dell’indulto sconquassa la politica. Il M5S grida allo scandalo per un provvedimento a persona a favore di Silvio Berlusconi, suscitando l’ira quirinalizia. Il Pdl e il Pd difendono il capo dello Stato dagli attacchi grillini e plaudono alla sua iniziativa ma si dividono sulla sua portata.

Per gli azzurri del Pdl, un’eventuale legge a riguardo dovrà coinvolgere il loro leader. È il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello oggi a ribadirlo a Radio 24: “Se ci sarà una legge su amnistia e indulto dovrà essere applicata a tutti i cittadini, Berlusconi compreso”. Beppe Grillo forse per la prima volta si trova d’accordo con i pidiellini e sul suo blog rilancia: “Quagliariello ha detto la verità: indulto e amnistia saranno applicate a Berlusconi. Ora Napolitano vada in tv a raccontarlo agli italiani”.

Tesi diversa ovviamente quella sostenuta dai Democratici che rispondono con grande cautela e qualche imbarazzo alle parole di Giorgio Napolitano. È Matteo Renzi a non averne di imbarazzi. Dal palco di Bari per l’inizio della sua campagna elettorale, il sindaco definisce “clamoroso errore” proporre oggi un tema come l’indulto e l’amnistia. Una bomba quella pugliese lanciata sui fragili equilibri del Pd e del governo di larghe intese.

Sia il premier Letta che i suoi ministri Flavio Zanonato, Emma Bonino, Maurizio Lupi e Dario Franceschini prendono le distanze dalle dichiarazioni di Renzi. E tra i democratici è Gianni Cuperlo il primo a sostenere che “la politica, il Pd e la sinistra non possono lavarsi le mani rispetto a questo gigantesco scandalo inseguendo, magari per convenienza, la logica dei sondaggi”.

Le polemiche proseguono e sono destinate a pesare in Parlamento. Tanto che è il falco Sandro Bondi a descrivere come probabilmente andrà a finire questa storia: “Tutto il discutere a vuoto dell’amnistia è un altro capitolo dell’ipocrisia e dell’impotente ignavia che ammorbano la politica italiana. Tutti sanno che in questa legislatura non vi sono le condizioni per approvare con i due terzi del Parlamento un provvedimento di amnistia”.

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