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Renzi e Proforma, tutti i segreti della campagna

Per “cambiare verso” all’Italia, Matteo Renzi ha scelto di cambiare verso anche alla sua comunicazione. Così, per le primarie che l’8 dicembre potrebbero, dovrebbero, eleggerlo nuovo segretario del Pd, si è affidato a Proforma.

L’agenzia di comunicazione barese che ha lavorato anche con Nichi Vendola e Mario Monti in questa nuova sfida è coadiuvata da Dotmedia, Paolo Barberis e Angelo Falchetti, oltre naturalmente allo staff del Sindaco.

Dopo un iniziale “silenzio stampa” per far parlare da sé la campagna, Giovanni Sasso, direttore creativo di Proforma, ha accettato di parlare con Formiche.net di ciò che è stata e ciò che sarà la nuova joint venture tra Bari e Firenze.

Ci può fare un primo bilancio della campagna? Sta andando come vi aspettavate? Qualche errore commesso?
Le buone campagne elettorali sono quelle che vincono. Difficile fare bilanci provvisori. Però la partecipazione, soprattutto sui social network, sta aumentando molto e ne siamo felici.

Come è venuta l’idea della campagna social con la personalizzazione dei manifesti?
A dirla tutta non è una novità. Anche nelle nostre precedenti campagne (ma non solo nelle nostre) c’erano elementi creati appositamente per aumentare la partecipazione e la “personalizzazione” del messaggio. È uno strumento che permette a tanti di suggerire un’idea, di dare uno spunto. E poi c’è l’innegabile deriva parodistica, anch’essa molto gradita.

Avevate messo in conto le tante ironie? Recenti campagne hanno dimostrato la “pericolosità” di Twitter…
Direi che non bisogna confondere un meccanismo come #morattiquotes, che prendeva in giro la Moratti dopo una sua evidente gaffe, con questo generatore che, come detto, ha tra i suoi scopi anche quello di regalare un sorriso.

C’è chi l’ha criticata perché troppo superficiale…
Una ragazza su Twitter ha detto testualmente: “Che tristi questi manifesti #cambiaverso, dove puoi scegliere addirittura il colore. La politica è una cosa seria e questi giochi qui fanno pena”. Secondo me cade in un grande equivoco. La politica è una cosa seria, certo, ma chi ha detto che debba essere una cosa triste? Credo che una delle migliori doti di Matteo Renzi sia l’autoironia. Per questo ha apprezzato questo “triste gioco”.

I manifesti creati vengono “moderati”?
Sono esclusi solo i manifesti palesemente volgari o che contengono ingiurie e offese.

Dobbiamo aspettarci molte sorprese nei giorni che restano fino all’8 dicembre? Ci può fare qualche anticipazione, magari su come sarà il tour di Renzi?
Dovete aspettarvi qualche sorpresa, ma se le anticipassi, che sorprese sarebbero?

E’ difficile per voi gestire il noto “decisionismo” renziano?
Un leader, ho detto leader, sì, non è una parolaccia, deve avere, tra le altre, due doti. Saper ascoltare e saper decidere. Matteo Renzi ha entrambe queste doti che non sono in contraddizione. Ascolta, sempre, interagisce e poi decide, di solito rapidamente. Meglio di così…

Lo state allenando al confronto tv del 29 novembre su Sky o in quel caso “vincerà facile”?
Chi pensa che Matteo si faccia “allenare” da qualcuno, soprattutto in un confronto vis à vis, o che si faccia scrivere i discorsi, lo conosce poco. Da “esperto” di comunicazione, direi comunque che non ne ha bisogno.

Si sente di dare un voto alle campagne degli altri sfidanti di “Matteo”?
È una cosa che non mi piace fare, soprattutto se sono in competizione con loro. E poi non conosco i brief, rischierei di banalizzare il lavoro di colleghi bravi e qualificati.

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