“Gli attori sono preoccupati, nessuno tiene il palco come lui”. La battuta di Leonardo Pieraccioni fotografa perfettamente la più grande abilità di Matteo Renzi: la comunicazione.
È questo il suo più grande talento, una dote che ha saputo sfruttare appieno anche in questa campagna congressuale che gli sta per regalare la segreteria del Pd. Lo si è visto duettare a perfezione con Bruno Vespa a Porta a porta, cinguettare alla velocità della luce con il popolo di Twitter, raccontare come intende “cambiare verso” all’Italia sul palco delle città nel suo tour elettorale.
Parole, battute, tempi, numeri, tutto azzeccatissimo. Forse troppo. Ed è per questo che in molti si chiedono se oltre allo stile ci siano i contenuti, oltre all’apparenza la sostanza. Del resto di affabulatori bravi con le parole l’Italia ne ha avuti anche troppi. Così, mentre Maurizio Crozza lo dipinge come il re del niente, c’è chi lo aspetta al varco per vedere quanto del suo disegno rivoluzionario raccontato così bene in tv potrà diventare realtà.
La sfida quasi vinta delle primarie non è niente in confronto, ora per “Matteo” inizia la vera partita.
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