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Ecco perché il Time ha scelto Papa Francesco

Pubblichiamo l’articolo “Papa Francesco, l’uomo che viene dal sud”, uscito sul numero di dicembre della rivista Formiche

La sera del 13 marzo del 2013, quando Jorge Bergoglio è stato eletto papa, ha fatto un discorso semplice, diretto. Nessun accento dello spagnolo, la sua lingua madre, ma con un chiaro riferimento alla sua lontana terra natale: l’America latina. Tra scandali sessuali e finanziari, sono in aumento i cattolici che non credono più. La scelta di un papa latinoamericano può essere la strategia messa in atto per sconfiggere la perdita di credenti? Le ragioni per cui è stato scelto un papa del cosiddetto “terzo mondo”, soprattutto argentino, possono collegarsi alla crisi del neoliberalismo nella quale sono sommersi la Chiesa e l’Europa e i movimenti popolari e politici latinoamericani (giusti o sbagliati) che hanno al centro del dibattito la sconfitta della povertà.

Un sondaggio del Consiglio episcopale latinoamericano sostiene che negli ultimi dieci anni la chiesa cattolica (con più di 200 milioni di fedeli) ha perso 10mila devoti al giorno. In Brasile, il Paese con più cattolici al mondo (23 milioni di credenti), il 30% dei fedeli ha smesso di seguire la fede di Gesù Cristo durante gli ultimi 40 anni. In Argentina, invece, il 15%. A differenza del teologo e intellettuale Joseph Ratzinger, Jorge Bergoglio è un pastore, il “papa della gente”, il “papa umile”. Ha vissuto senza un polmone più della metà della sua vita, ma è un’ottimista che affronta le difficoltà con buon umore. È appassionato della musica di Edith Piaf e de I promessi sposi di Alessandro Manzoni.

Da sempre si è impegnato in spazi ecclesiastici che gli hanno permesso di entrare in contatto diretto con le persone, con le loro gioie e necessità. Questo cambiamento, forse, non è stato un caso. In un’intervista pubblicata sul quotidiano argentino Página 12, Ivone Gebara, suora brasiliana e laureata in Filosofia all’Università Cattolica di San Paolo, ha detto che “l’elezione del nuovo papa, soprattutto nel contesto mondiale attuale, non è un atto impulsivo del conclave. Benedetto xvi, prima di dimettersi, aveva in mente la successione. Un uomo come Ratzinger non lascia nulla al caso”.

Sulla rivista Palabra Nueva sono uscite alcune indiscrezioni su cosa ha detto al conclave il cardinale Bergoglio: “L’evangelizzazione è la ragione di essere della Chiesa, che è chiamata a uscire da sé stessa e andare nelle periferie. Quando la Chiesa non esce da sé stessa per evangelizzare, diventa auto-referenziale e si ammala… Il nuovo pontefice deve essere un uomo che, dalla contemplazione e l’adorazione di Gesù, aiuti la Chiesa a uscire da sé stessa per andare nelle periferie esistenziali”.

Un discorso che gli ha portato fortuna. La fede ha fatto parte della famiglia di Bergoglio da sempre. I suoi genitori si sono conosciuti durante un’omelia una mattina del 1934 nell’oratorio salesiano di San Antonio, a Buenos Aires, e si sono sposati l’anno successivo. Il padre, Mario José Francisco Bergoglio, era discendente di italiani che nel 1929 sono arrivati in Argentina da un piccolo paese del nord dell’Italia: Portacomaro. La madre di Bergoglio, Regina María Sívori, era figlia di una piemontese e un argentino discendente da genovesi. Papa Francesco è cresciuto con i fratelli in un’umile casa di Flores, un vicinato di Buenos Aires, tra la parrocchia Santa Francisca Javier Cabrini, l’istituto Nuestra Señora de la Misericordia e la basilica San José de Flores. Un quartiere pieno di chiese. Quando il piccolo Bergoglio scompariva i genitori sapevano che, se non stava giocando a calcio, era in uno di questi luoghi di preghiera. La biografia El Jesuita di Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti racconta che Bergoglio ha cominciato a lavorare quando aveva 13 anni come addetto alle pulizie in una fabbrica di calzini. “Ringrazio molto mio padre che mi ha mandato a lavorare. Il lavoro è stato una delle cose che mi ha fatto più bene nella vita e, particolarmente nella fabbrica, ho imparato il lato buono e il lato cattivo di ogni mestiere umano”, ha detto papa Francesco.

La vocazione religiosa è arrivata a 17 anni. Il 24 settembre del 1954, mentre andava a casa della fidanzata, Bergoglio è passato davanti alla basilica di San José de Flores e ha sentito l’impulso di entrare. C’era un prete che non aveva mai visto. Era la giornata degli studenti (lui frequentava la scuola industriale) e l’inizio della primavera argentina. Quel giorno, dopo essersi confessato, Bergoglio decise di diventare prete. Alla famiglia lo ha comunicato soltanto quattro anni dopo, quando a 21 anni è entrato in seminario.

In Argentina molti sostengono che il cardinale sconosciuto a livello internazionale cominciò la corsa verso il pontificato nel 2001, quando è stato nominato relatore supplente di un sinodo ma, in assenza del titolare, l’arcivescovo di New York, Edward Egan, Bergoglio ha avuto un posto privilegiato in Vaticano. Più di tre milioni di persone sono rimaste sotto la pioggia durante la messa di papa Francesco a Copacabana nella chiusura della Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro.

Per chi si chiede se è in atto una rivoluzione morale e finanziaria in Vaticano è importante ricordare che quella settimana in Brasile sono stati distribuiti manuali di bioetica con la spiegazione di come la Chiesa vede l’inizio della vita e si è mantenuta la campagna contro l’uso del preservativo. Sono questi i segni di uno spirito comunque conservatore? La sorella María Elena Bergoglio ha detto in un’intervista pubblicata sul numero di settembre 2013 della rivista Gatopardo: “Ringrazio sempre Dio perché papa Francesco continua ad essere Jorge. A volte mi chiedono il favore di dire al papa che stia attento, che si protegga. Alcune persone sono spaventate per le cose che sta facendo e hanno paura che qualcosa possa succedergli. Io non ho quella paura. Loro non lo conosco¬no. Lui deve ancora iniziare a fare”.

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